Nelle ultime settimane ha fatto incetta di premi che riconoscono il suo valore di imprenditore vinicolo, ma quellOscar a La Grande Bellezza gli fa brillare gli occhi, perchè lo sente anche
Nelle ultime settimane ha fatto incetta di premi che riconoscono il suo valore di imprenditore vinicolo, ma quellOscar a La Grande Bellezza gli fa brillare gli occhi, perchè lo sente anche un po suo: il film di Sorrentino, infatti, è stato coprodotto dalla Banca Popolare di Vicenza, quella di cui è presidente, e non riesce a nascondere la soddisfazione di aver contribuito ad un successo italiano nel mondo.
Il cavalier Gianni Zonin, 76 anni, è nella tenuta Castello del Poggio di Portacomaro Stazione quando il consiglio comunale si appresta ad approvare il conferimento della cittadinanza onoraria nei suoi confronti. Ha ricevuto il sindaco Brignolo, il vice Arri e la consigliera Mariangela Cotto poche ore prima e a loro ha illustrato numeri e prospettive del ramo astigiano della Casa Vinicola Zonin.
La stessa che sta conducendo una battaglia senza esclusione di colpi contro lAssociazione Produttori Moscato per linclusione del Comune di Asti (del quale fa parte la frazione di Portacomaro Stazione) nellelenco di quelli che possono fregiarsi della docg dellomonimo vino. Una querelle che ha visto lultimo round giudiziario presso il Consiglio di Stato perso da Zonin.
All'indomani della sentenza aveva annunciato ricorso alla Corte Europea. E' già stato presentato o ha cambiato idea?
Il ricorso è pronto e verrà presentato in tempi brevissimi. La legge è molto chiara a questo proposito: il territorio che dà il nome al vino deve essere ricompreso nel disciplinare.
Perchè tanta determinazione nel perseguire questo obiettivo, considerando che Castello del Poggio produce solo una ventina di ettari di Moscato? Una superficie ridotta rispetto allintera produzione dellazienda.
Sono abituato a credere nelle cose che faccio e nel Paese in cui vivo. E voglio esssere sicuro che le leggi vengano ripristinate e il diritto venga rispettato. Voglio credere in questa Italia, altrimenti che ci sto a fare qui? Potrei trasferirmi negli Stati Uniti. Quello dellAsti nella docg è un diritto come molti altri. E una questione di principio, prima che di interesse.
Secondo lei il Consorzio di tutela dellAsti docg sta lavorando bene?
Mi aspetto che il Consorzio faccia tutto quello che deve fare per far inserire il Comune di Asti nel disciplinare della docg. E faccio fatica a capire perchè finora non lo abbia fatto nel modo giusto.
Ma il presidente Marzagalli ha più volte ribadito che il Consorzio, in questa vicenda, ha fatto la sua parte e che ora si tratta di una questione fra Zonin e i moscatisti.
Mi spiace contraddire lamico Marzagalli, ma il Consorzio ricopre un ruolo istituzionale mentre i Produttori sono solo unassociazione. Si tratta di due realtà che si trovano su piani molto differenti. In tema di promozione, poi, forse è arrivato il momento di fare un passo in avanti nella comunicazione internazionale. LAsti è un vino conosciuto in tutto il mondo e cè bisogno di aggredire i vari mercati nei modi giusti, affidandosi a specialisti della comunicazione.
Casa Zonin si era anche offerta di sostenere una campagna di promozione con una importante cifra da versare al Consorzio nellipotesi in cui fosse stato inserito Asti nel disciplinare docg.
Sì, abbiamo fatto questa offerta qualche anno fa, ma è stata rifiutata.
Lei spera ancora in una risoluzione concordata della vicenda Asti docg?
Io auspico la vittoria del buon senso e del rispetto del diritto o, come si dice in gergo da avvocato, di ravvedimento operoso. Invito a riflettere su un dato importante: i maggiori marchi di vino piemontesi sono in mano a stranieri. Pur sostenendo il libero mercato, che consente anche a noi di investire allestero, forse sarebbe ora di difendere un po dItalia e io sono pronto a farlo. Non pretendo riconoscimenti, ma almeno che non mi facciano continuamente la guerra contro.
Una delle critiche più comuni rivolte allAsti è che spesso viene venduto in supermercati e grande distribuzione a prezzi così bassi da svilirne limmagine. Lei concorda?
Nel nostro settore è un problema diffuso. Anche in questo il ruolo il Consorzio, pur rispettando le scelte commerciali di ogni azienda, deve coordinare e controllare situazioni che non portino alla perdita di credibilità del prodotto.
Quanto conta il contesto paesaggistico nellimmagine di un vino?
La prima cosa rimane la qualità del vino e subito dopo lambiente in cui è stato prodotto. Da qui si vedono le colline, la cornice lontana delle montagne innevate, lanfiteatro di vigne: chiunque venga qui e veda questo panorama non può pensare altro che il vino fatto qui sia buono. E il turismo del vino è una risorsa straordinaria sia per i produttori che per il territorio intero.
Le colline dei vigneti del Poggio si affacciano sul Bricco Marmorito dal quale proviene la famiglia di Papa Bergoglio. Cè in vista qualche progetto di promozione di questo lembo di terra?
Ci sono state prospettate alcune idee in proposito, ma in questo momento sono davvero troppo demotivato per dire di sì e lasciarmi coinvolgere.
LAstigiano promuove bene la sua terra?
Non abbastanza. Qui ci sono zone bellissime, che ho scoperto, in passato, durante lunghe passeggiate a cavallo. Ma manca la rifinitura: è come una persona ben vestita cui manca una bella cravatta per essere elegante.
Comunque un buon giudizio il suo.
Sì, il Piemonte è una regione che ha ampi margini di crescita pur riconoscendo che ha saputo mantenere e sta rafforzando la sua immagine di terra di vino. La parte delle Langhe ha curato la promozione meglio del Monferrato che ora deve recuperare terreno.
Quali altri legami ha Casa Zonin con il Piemonte?
Gran parte delle forniture enomeccaniche nelle nostre cantine arrivano da questa regione e, in particolare, dal distretto canellese che vanta una grandissima eccellenza e capacità di innovazione.
Lei è anche presidente della Banca Popolare di Vicenza. Che ruolo possono avere le banche nello sviluppo del comparto agricolo?
Dipende dai territori, ma le banche che operano in Piemonte, regione ad elevato interesse vitivinicolo devono guardare alloperatività di questo settore. Le banche sono fatte di uomini, dimensioni, patrimoni e liquidità e ognuna fa le sue scelte. La Banca Popolare di Vicenza ha unattenzione particolare a chi vive di agricoltura e abbiamo siglato anche recentemente accordi di supporto.
Da pochi giorni un astigiano è a capo della Cia nazionale. Che rapporti ha con le grandi associazioni di categoria degli agricoltori?
Mio figlio è in giunta di Confagricoltura; penso di incontrarmi a giorni con Dino Scanavino mentre con Coldiretti non ho particolari rapporti.
Cosa si aspetta dal nuovo Ministro dellAgricoltura?
Era sottosegretario e mi aspetto che faccia bene il suo lavoro. Tenendo conto che io sono un convinto sostenitore di un ritorno al vecchio Ministero dellAgricoltura con pieni poteri perchè oggi, con 20 Regioni, abbiamo 20 diversi Ministeri dellAgricoltura, e visto che funzionano le cose in Italia, mi sembrano davvero troppi.
Lazienda di Portacomaro Stazione si chiama Castello del Poggio perchè, allinterno del vasto appezzamento che rappresenta il vigneto più grande del Piemonte in unico corpo, esisteva una casa fortificata ora ridotta a rudere. Intendete restaurarlo?
No. Quando eravamo arrivati noi ci avevo fatto un pensiero, ma non era di nostra totale proprietà. Ha subito un rapido degrado e quando siamo diventati noi unici proprietari, non aveva più senso lavorarci. E non era di pregio così particolare da giustificare un restauro.
Il Comune di Asti ha deliberato di conferirle la cittadinanza onoraria. Come legge questo omaggio?
Non può che farmi piacere, dopo tante bastonate. Lo leggo come il riconoscimento di unazienda che dà lavoro ad una settantina di famiglie e che è pronta a nuove assunzioni nel caso in cui sia consentito uno sviluppo della produzione soprattutto in riferimento alla questione dellAsti. Casa Zonin, complessivamente, ha 700 dipendenti che non hanno mai proclamato un solo giorno di sciopero.
Daniela Peira