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Ricordi di un delitto
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Ricordi di un delitto

A Castelmorte segreti nascosti dal tempo ritornano con un duplice omicidio nella casa di riposo

«Nell’Astigiano, Papa Francesco era diventato una specie di icona della grande emigrazione, un ponte tra Portacomaro Stazione, frazione d’origine di suo nonno, e Buenos Aires, la sua città natale. Quando nel 2013 era stato eletto 266° successore di San Pietro, in provincia di Asti era avvenuto quello che molti avevano definito il primo miracolo di Bergoglio: la moltiplicazione dei cugini. Infatti, appresa la notizia che il nuovo capo della Chiesa Cattolica aveva origini astigiane, in zona iniziarono a spuntare come funghi parenti, alcuni molto alla lontana, altri sedicenti, che raccontavano di come avessero scoperto di essere della famiglia. […] A distanza di alcuni anni dalla santa nomina, il turismo religioso nell’Astigiano, sui luoghi bergogliani, non aveva portato i risultati sperati: non erano sorte basiliche, né ospedali della misericordia divinissima e neppure una madonnina si era degnata di versare un paio di lacrime, decidendo di farlo in luoghi meno simbolici del centro Italia. I signori Paradiso, atei e di estrazione comunista, non avevano comunque confidato in quel genere di turismo, preferendo dedicare la loro attenzione a coppie di anziani stranieri in giro per il Bel Paese, sposini all’avventura e agli immancabili weekend romantici per giovani innamorati».

L’arrivo di un misterioso straniero al bed and breakfast “La Violaciocca” dei coniugi Paradiso, «a San Marzanotto, piccolo paese a un tiro di schioppo da Asti», è tra i punti di avvio di “Ricordi di un delitto”, nuovo romanzo dell’astigiano Riccardo Santagati (Ciesse Edizioni). «Ecco perché l’arrivo di quel tizio argentino, in taxi, da solo, con una prenotazione last minute, rappresentava un diversivo interessante per la Violaciocca. “È la prima volta che viene in Italia?”, domandò Paradiso mentre girava la chiave nella serratura della camera Giaggiolo. “Glielo chiedo perché parla molto bene la nostra lingua”. “In effetti sono stato molti anni fa nel vostro Paese”, rispose Lopez accennando un sorriso di cortesia. “È in viaggio per lavoro? O per godersi una vacanza?”. “Sono qui per rivedere una persona che non incontro da molti anni. Spero di trovarla in buona salute perché è molto che non ho sue notizie”». Dal bed and breakfast dei Paradiso, genitori di Agatha, segretaria dell’agenzia funebre “Cordoglio” e amica del giornalista del “Reporter Astigiano” Adalberto Golia, alla casa di riposo “Eden”: facciamo ritorno con “Ricordi di un delitto” a Castelmorte, paese della campagna astigiana, scosso nuovamente da misteriosi delitti.

Ancora una volta, ad imbattersi per prima nel delitto, proprio nella residenza per anziani, è una delle perpetue della parrocchia: durante una sua visita all’amica, ospite della struttura, scopre il cadavere della donna, assassinata nel suo letto e con accanto, a pochi passi, il corpo esanime di uno sconosciuto. Una vicenda che fin da subito appare poco chiara e che stimola così l’interessamento del giornalista di cronaca nera Adalberto Golia e di Agatha Paradiso.

I due amici si troveranno ad indagare, fino a riuscire a riportare a galla segreti nascosti dal tempo. Ma anche l’arrivo in paese di una seconda agenzia funebre, il legame tra Agatha e il suo datore di lavoro, gli interventi delle intrepide Pie Donne del Santissimo Sacramento, sempre attente a captare novità e pettegolezzi in paese, sono tra gli elementi che scorrono pagina dopo pagina. Il paesaggio collinare e le tradizioni del territorio, palcoscenico del giallo di Santagati, emergono tra l’evolversi dell’indagine.

«Da secoli i castelmortesi chiamavano il torrente Flegeronte, che scorreva dall’alto della collina fino al vicino Tanaro, “il nostro fiume”. In realtà si trattava di una terminologia impropria per quel rigagnolo che si ingrossava e ritirava a seconda di quanto le piogge bagnassero il sud Astigiano. Il torrente, il cui antico nome era in realtà Flegetonte come uno dei fiumi infernali dell’Ade – anche se nessuno sapeva spiegarsi l’improvvisa modifica toponomastica avvenuta alla fine del XIX secolo – era disseminato di rocce e alberi che, nel corso del tempo, avevano messo radici all’interno del letto». Dal mistero di una stanza chiusa a chiave dall’interno, in cui avviene il duplice delitto, ad un terzo delitto e un tentativo di avvelenamento: trame fitte da dipanare, fino a riuscire a sciogliere ogni nodo nascosto tra le pieghe del tempo.

 

Ricordi di un delitto – di Riccardo Santagati

Ciesse Edizioni 

Collana Black & Yellow

Anno 2016, 224 pagine

Libro euro 16

eBook euro 4

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