Prodotti made in Asti per Burger King. La catena americana, presente in 120 Paesi con 36 mila punti vendita di cui 175 in Italia, regina del fast food ha scelto i pomodori al forno della Saclà per i nuovi panini che vanno a comporre il menù estivo 2020.
Il lancio del Summer King
L’intesa tra il colosso nato a Miami nel 1954 e l’azienda astigiana fondata nel 1939 è stata raggiunta in occasione del lancio di “Summer King” e “Summer Chicken King”, proposte che Burger King Restaurants Italia ha scelto di realizzare grazie a un prodotto tipicamente italiano e a un’industria storicamente italiana. La collaborazione con Saclà prevede la fornitura di pomodori al forno naturali al 100%.
La qualità della nostra terra
«È bello vedere che un grande gruppo del fast food internazionale abbia come obiettivo la qualità che la nostra terra e la nostra tradizione aziendale esprime- dice Chiara Ercole, ad di Saclà -. Da sempre la nostra azienda pone massima attenzione alle tendenze di gusto e consumo. Le materie prime utilizzate garantiscono la stagionalità, riducendo al minimo l’impatto ambientale e, come nel caso dei nostri pomodori destinati a Burger King Restaurants, provengono dalle zone agricole più vocate d’Italia. L’accuratezza delle nostre lavorazioni preserva le caratteristiche organolettiche e le proprietà naturali dei prodotti».
Saclà fondata da Pinin Ercole
Saclà, fondata da “Pinin” Ercole è guidata, oggi, dalla terza generazione che ne incarna i valori e la qualità nella tendenza evolutiva del gusto. Presente in oltre sessanta Paesi, la sua espansione all’estero parte negli Anni ’90 con l’esportazione in Europa dei sughi tipici della tradizione italiana e l’apertura di filiali in Gran Bretagna, Francia e Germania. Nel 2019 l’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza (ITQF) ha inserito l’impresa di corso don Minzoni tra le prime tre aziende dell’alimentare italiano in cui si lavora meglio, dietro solo alla multinazionale Barilla e a Conserve Italia. Inoltre, per festeggiare gli 80 anni di vita ha lanciato il progetto #ThanksPlanet con cui ha salvaguardato un milione di metri quadrati di foresta amazzonica.
Giovanni Vassallo