Regione Piemonte
22 Dicembre 2025 16:29:05
L'ospedale Cardinal Massaia di Asti
La Regione Piemonte ha un nuovo Piano socio-sanitario (2025-2030) che è stato approvato dal Consiglio dopo un lungo dibattito. Tra le novità inserite nel documento anche un nuovo modello di gestione partecipata della Sanità regionale, che parte dall’istituzione di tavoli di lavoro per specifiche patologie; l’avvio del corpo logistico sanitario piemontese, tramite l’istituzione di una rete di volontariato sanitario dedicata al trasporto e all’accompagnamento protetto di anziani e soggetti fragili nelle strutture ospedaliere per prestazioni programmate; l’introduzione del responsabile operativo degli ambienti sanitari ospedalieri territoriali che sarà delegato all’umanizzazione e all’accoglienza all’interno del singolo presidio.
Ma c'è dell'altro. Nasce la figura del direttore socio-sanitario, che dovrà occuparsi di territorio, rapporti con gli Enti locali territoriali e integrazione sociale e sanitaria; si attivano le aggregazioni funzionali territoriali come nuovo modello per la medicina generale, garantendo una copertura capillare e continuativa, dalle 8 alle 20, 7 giorni su 7; è previsto il potenziamento dei servizi e l’istituzione di uno specifico settore regionale sulla salute mentale, con l’individuazione di un budget e si avvia il tavolo di coordinamento per la candidatura di nuovi IRCCS pubblici in varie specialità.

È una giornata storica per la sanità regionale, visto che è dal 1995 che il Piano non veniva integralmente riscritto
Altre novità riguardano l’avvio di tutti gli screening neonatali estesi disponibili in commercio e dei progetti di odontoiatria solidale per le fasce più deboli della popolazione. In tema di Sanità digitale, il nuovo Cup integrato con l’intelligenza artificiale prenderà direttamente in carico i pazienti cronici e permetterà una gestione efficiente delle prenotazioni di visite ed esami, mentre l’App Piemonte in Salute consentirà di accedere in modo veloce a tutti i servizi sanitari.
«Abbiamo fatto un grande lavoro di cui ringrazio gli assessori Riboldi e Marrone, i tecnici e il Consiglio che ha dimostrato una grande maturità complessiva e dota finalmente il Piemonte di uno strumento di programmazione per la sanità - afferma il presidente della Regione Alberto Cirio - È un'approvazione storica perché un piano di programmazione mancava da trent'anni e oggi finalmente c'è: un piano completo, aggiornato e complessivo che ci aiuta a restituire il diritto alla salute alle persone».
«È una giornata storica per la sanità regionale, visto che è dal 1995 che il Piano non veniva integralmente riscritto. Dopo un anno di lavoro intenso, 600 audizioni da parte mia e del collega Marrone, nonché, della commissione Sanità e un vivace confronto tra maggioranza e opposizione in commissione, abbiamo un testo nuovo che mette al centro le persone e punta a riportare nell’alveo della sanità pubblica tutti i piemontesi, velocizzando i tempi d’attesa. Ora lavoriamo per attuarlo» aggiunge l’assessore alla Sanità Federico Riboldi.

Da sinistra l'assessore Federico Riboldi, il presidente della Regione Alberto Cirio e l'assessore Maurizio Marrone
«Grazie a questo Piano socio-sanitario daremo vita ad una sanità davvero sociale, con 5 milioni per il nuovo fondo riservato ai caregiver familiari - spiega l’assessore alle Politiche sociali ed all’integrazione sociosanitaria Maurizio Marrone - Centralità della persona nei piani di assistenza, priorità alla prevenzione e alla domiciliarità, e sostegno alle famiglie nell’accesso ai servizi rappresenteranno una svolta in Piemonte. Inoltre, con la nuova figura del direttore socio sanitario e la riforma delle residenze socio sanitarie metteremo finalmente i bisogni delle persone fragili al centro dell’azione regionale».
All’interno del Piano, la provincia di Asti è destinataria di interventi importanti e attesi da tempo. «Tra i punti qualificanti del Piano figura il completamento del Presidio Ospedaliero Valle Belbo di Nizza Monferrato, pensato come elemento strategico per riequilibrare l’offerta sanitaria provinciale e alleggerire l’Ospedale Cardinal Massaia di Asti, nell’ambito di un modello di “ospedale unico plurisede”. - spiega la consigliera regionale di Forza Italia Debora Biglia - La struttura prevede circa 80 posti letto di area medica e l’attivazione di servizi fondamentali come il Punto di Primo Intervento, la radiologia con Tac, la dialisi, poliambulatori specialistici, un ospedale di Comunità e un Hospice. Sono inoltre previste opere infrastrutturali di supporto, tra cui una pista per l’elisoccorso e interventi sulla viabilità di accesso».

La consigliera regionale Debora Biglia
«L’approvazione del Piano Socio-Sanitario Regionale 2025-2030 rappresenta un passaggio fondamentale per il futuro della sanità piemontese e, in particolare, per il nostro territorio – aggiunge Biglia – Gli interventi previsti, dal completamento dell’Ospedale Valle Belbo al rafforzamento della medicina di prossimità, vanno nella direzione di una sanità più vicina ai cittadini, capace di rispondere alle esigenze delle aree interne e di valorizzare il lavoro degli operatori. Ora la sfida è l’attuazione concreta del Piano, affinché le risorse e la programmazione si traducano in servizi efficaci, accessibili e di qualità per le comunità locali».
Aut. Tribunale di Asti n. 61 del 25/09/1953
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