Tradizione
31 Dicembre 2025 11:07:21
A Castiglione d’Asti è già conto alla rovescia per uno degli appuntamenti più identitari del territorio: la Storica Fagiolata di San Defendente, in programma come ogni anno il 2 gennaio. Un evento che non è solo festa, ma memoria collettiva, rito popolare e gesto concreto di solidarietà, capace di aprire simbolicamente il nuovo anno nell’Astigiano.
La Pro Loco “La cASTIglionese” è al lavoro da giorni per preparare una manifestazione che, da secoli, richiama residenti e visitatori sulle colline a est di Asti.
Il programma di venerdì 2 gennaio 2026 prenderà il via alle 10.45 con la celebrazione della Santa Messa. Alle 11.30 seguirà la tradizionale sfilata della Confraternita dei Batì, insieme ai “poveri e ligere” (i vagabondi, nel dialetto piemontese), al parroco Don Luigino Trinchero e alle autorità.
Alle 12 si terranno la benedizione dei legumi e l’incanto delle Carità, momento simbolico che segna l’inizio ufficiale della distribuzione.
Già dalle 5.30 del mattino, oltre 80 tra cuochi e volontari si ritroveranno in piazza San Defendente per accendere i fuochi sotto più di 40 grandi paioli. In cottura finiranno circa 400 kg di fagioli, conditi con oltre 150 kg tra costine e cotiche di maiale, che verranno poi distribuiti gratuitamente a tutti i presenti.
Novità del 2026 è l’introduzione di una variante vegetariana, per permettere anche a chi segue questo stile alimentare di condividere un momento così radicato nella tradizione locale.
La Fagiolata di Castiglione è considerata la prima festa dell’anno nell’Astigiano, subito dopo San Silvestro. Non si tratta però di una tradizione recente: le sue origini documentate risalgono almeno al 1200, rendendola una delle manifestazioni popolari più antiche del Piemonte.
Un atto notarile stipulato nei chiostri del Duomo di Asti testimonia l’obbligo, da parte di un cittadino di Castiglione, di distribuire un’emina di legumi ai poveri ogni anno, insieme alla celebrazione di una messa in suffragio. Un gesto che, con ogni probabilità, affonda le radici in consuetudini ancora più antiche.
Non a caso, fino a qualche decennio fa, a Castiglione si chiedeva l’età con una domanda curiosa e significativa:
“Quante feste dei fagioli hai?”
Per secoli la distribuzione dei legumi fu affidata ai Batì, i confratelli della Compagnia del Suffragio; dal 1917 furono invece i coscritti a occuparsene, raccogliendo fagioli e legna casa per casa.
Dal 1981, con la nascita della Pro Loco fondata da Francesco Maggiora, la festa assunse ufficialmente il nome di “Storica Fagiolata”, mantenendo intatta la sua anima: nessuna vendita, solo offerte libere.
Da allora il corteo storico, la presenza delle ligere e la lenta cottura nei paioli di rame continuano a raccontare una storia di fame superata, comunità e accoglienza.
Ancora oggi, come avviene da oltre otto secoli, la Fagiolata conserva il suo significato più profondo: aiutare chi è in difficoltà.
Le offerte raccolte durante la manifestazione vengono interamente destinate a opere benefiche.
Per il 2026, il ricavato delle donazioni sarà devoluto a “Pulmino Amico”, servizio di trasporto sociale gratuito nato nel 2001 grazie all’Associazione ASTRO, fondamentale per migliorare la qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie.
Come avviene da circa trent’anni, una parte delle offerte sarà inoltre destinata alla mensa sociale di corso Genova, gestita dalle Suore della Pietà.
La festa dij faseu torna così a scandire l’inizio dell’anno.
Aut. Tribunale di Asti n. 61 del 25/09/1953
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