Natale
19 Dicembre 2025 12:29:51
Sarà stato “le physique du rôle” o forse una propensione a stare tra la gente con gioia che ha fatto sì che circa 30 anni fa è venuto quasi naturale a Beppe Tamagnone, villanovese doc, calarsi nei panni di Babbo Natale. Un ruolo che è diventato ormai storico per la città e per l’Astigiano.
Quando è nata questa iniziativa?
«E’ nata nel 1998. Solo che negli ultimi anni sono diventato un po’ più famoso, diciamo così. Siamo partiti dalla Pro Loco per rendere il Natale più gioioso per i bambini (di tutte le età) e per raccogliere i fondi per sostenere l’associazione. Poi abbiamo proseguito con la compagnia teatrale “Mitichielecullì” aggiungendo Elfi e renne.
Una vera e propria messa in scena.
Sì. Andavamo e andiamo ancora nelle case di riposo, negli asili, alle manifestazioni di paese. Raccontiamo qualche storia, consegniamo piccoli regali che ci mettono a disposizione persone generose, cantiamo. Tutto per portare un po’ di gioia e qualche sorriso. Gioa che ci viene restituita ampiamente e ci allarga il cuore».

Andiamo nelle case di riposo, negli asili raccontiamo qualche storia, consegniamo piccoli doni
Partecipate anche al Natale Villanovese (che quest’anno si terrà domenica 21 dicembre) e per questa edizione vi siete occupati anche dell’allestimento della “Casa di Babbo Natale”.
«Lo abbiamo fatto tutti insieme con la nostra compagnia teatrale sotto la sapiente regia di Margherita Rissone che si è occupata del progetto. Abbiamo allestito la confraternita dei Batù ricreando il più fedelmente possibile l’immaginario natalizio della casa di Santa Claus, non dimenticando la cassetta per le letterine dei bambini, che già hanno cominciato a imbucarle. Domenica prossima li accoglieremo con il nostro repertorio di storie, canti e allegria».
Il vostro impegno ha anche uno scopo benefico.
«E’ l’intento con cui nasce tutto questo. Collaboriamo da anni con associazioni del territorio come “L’albero di Greta” che sponsorizza la ricerca sulle malattie rare e con Casa Ugi a Torino che offre sostegno alle famiglie che hanno bambini ricoverati all’ospedale infantile Regina Margherita. Tutto quello che raccogliamo, sia come compagnia teatrale sia con le rappresentazioni natalizie, va in beneficenza».

Il mondo va avanti, ma avere delle radici solide ci aiuta
ad affrontare anche
i cambiamenti
Da cosa nasce questo suo spirito “comunitario”?
«Sono nato nel ‘55. Ricordo il sacrificio di un mondo che non era ancora tecnologico come quello attuale, ma era genuino e solidale. Forse per questo sono un amante delle tradizioni perché lì sono le nostre radici. Certo il mondo va avanti, ma avere delle radici solide ci aiuta ad affrontare anche i cambiamenti. Ho imparato molto anche dalla mia esperienza di vicesindaco nella giunta di Ivo Bogetto, dal 1985 al 1995. Mi ha insegnato ad ascoltare le persone, soprattutto quelle in difficoltà. E’ un’esperienza che mi ha fatto crescere molto, che ho vissuto a pieno e che mi è stata molto utile anche nella mia vita personale. Il volontariato è il mio modo di restituire qualcosa alla comunità.
Tra le tradizioni che porta avanti c’è anche la lingua piemontese e il gusto per gli “Strambot”, i versi popolari e satirici.
La mia famiglia è stata per 4 volte rettrice della confraternita di S. Isidoro. Va da sé che la recita dei versi in piemontese sul carro della festa del santo sono una delle piacevoli incombenze che ho svolto volentieri, sempre con lo spirito del rispetto per le tradizioni e del tramandare le nostre radici».

E Babbo Natale dove vive? In Alaska? In Svezia o Lapponia?
Tutte le versioni del Babbo Natale moderno, chiamato Santa Claus oppure Father Christmas nei paesi anglofoni, derivano principalmente dallo stesso personaggio storico: San Nicola di Bari, vescovo di Myra (oggi Demre, città situata nell'odierna Turchia), di cui per esempio si racconta che ritrovò e riportò in vita tre fanciulli, rapiti ed uccisi da un oste, e che per questo era considerato il Protettore dei bimbi.
L'appellativo Santa Claus deriva da Sinterklaas, nome olandese di san Nicola.
Solitamente viene rappresentato come un uomo anziano e corpulento vestito con giacca, pantaloni e cappello rossi con bordi di pelo bianco, che viaggia per tutto il mondo e distribuisce regali ai bambini buoni solitamente la notte della vigilia di Natale come vuole la leggenda.
La «casa» di Babbo Natale cambia a seconda delle tradizioni. Negli Stati Uniti si sostiene che abiti al Polo nord (situato per l'occasione in Alaska) mentre in Canada il suo laboratorio è indicato nel nord del paese; in Europa è più diffusa la versione che lo colloca in un villaggio vicino alla città finlandese di Rovaniemi, in Lapponia, esattamente sul Circolo polare artico. Secondo i norvegesi la sua residenza è Drøbak, dove si trova l'ufficio postale di Babbo Natale. Altre tradizioni parlano di Dalecarlia, in Svezia, e della Groenlandia.
Aut. Tribunale di Asti n. 61 del 25/09/1953
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