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Aperitivi e cenoni: i consigli per una cucina sicura

Indicazioni utili per cucinare in modo corretto, ridurre gli sprechi e conservare al meglio gli alimenti durante le feste

Aperitivi e cenoni: i consigli per una cucina sicura

Nei periodi delle festività, le occasioni conviviali si moltiplicano e le tavole si riempiono di piatti ricchi, preparati secondo tradizioni culinarie che rappresentano una vera e propria ricchezza del nostro patrimonio gastronomico regionale. Pranzi e cene diventano momenti di condivisione, ma anche situazioni che richiedono particolare attenzione, soprattutto quando si cucina per un numero di persone superiore al normale nucleo familiare.

Meno quantità, più sicurezza

Preparare grandi quantità di cibo, infatti, può aumentare le difficoltà legate alla corretta conservazione degli alimenti e alle modalità di preparazione. Aspetti fondamentali non solo per esaltare sapori e qualità delle materie prime, ma anche per garantire la sicurezza alimentare e la salubrità dei piatti serviti. Acquistare in modo oculato, consumare con moderazione e seguire buone pratiche in cucina permette inoltre di prevenire numerose problematiche legate a una nutrizione scorretta e di ridurre in modo significativo gli sprechi.

Uno dei primi accorgimenti riguarda la manipolazione degli alimenti. È fondamentale lavarsi accuratamente le mani prima e dopo aver toccato il cibo, mantenere puliti piani di lavoro, stoviglie e utensili e servire sempre le pietanze su piatti puliti. In particolare, occorre evitare che superfici o contenitori entrati in contatto con carne cruda o pollame vengano utilizzati per alimenti pronti, poiché i batteri presenti nei succhi della carne possono facilmente contaminare altri cibi.

Grande attenzione va riservata anche alla cottura. Quando si preparano le pietanze in anticipo, è necessario assicurarsi che vengano raggiunte le corrette temperature interne di sicurezza. Le carni intere come bistecche, braciole e arrosti di vitellone, vitello, maiale e agnello devono arrivare almeno a 63 gradi, mentre per le carni macinate la temperatura sale a 71 gradi. Ancora più elevata la soglia per il pollame, che deve raggiungere almeno i 74 gradi per essere consumato in sicurezza.

Consigli per una corretta conservazione

Un altro aspetto spesso sottovalutato riguarda la conservazione dei cibi cotti. È consigliabile riporli in frigorifero o nel congelatore utilizzando contenitori poco profondi, in modo da favorire un raffreddamento più rapido e uniforme. Questo semplice accorgimento riduce il rischio di proliferazione batterica e contribuisce a mantenere inalterate le caratteristiche degli alimenti.

Durante i pranzi e i cenoni è importante ricordare anche la cosiddetta “regola delle due ore”: gli alimenti non dovrebbero rimanere a temperatura ambiente per più di questo intervallo di tempo. Superata questa soglia, aumenta sensibilmente il rischio di contaminazioni, soprattutto per piatti a base di carne, pesce o uova.

Infine, è buona norma mantenere caldi i cibi caldi e freddi quelli freddi. Le pietanze calde dovrebbero essere conservate a una temperatura pari o superiore ai 60 gradi, utilizzando scaldavivande, fornelli o vassoi riscaldanti. Al contrario, i cibi freddi devono rimanere a una temperatura non superiore ai 4 gradi, anche grazie all’uso di ciotole con ghiaccio. Quando non è possibile garantire queste condizioni, una soluzione pratica consiste nell’utilizzare piccoli vassoi da portata, da riempire di volta in volta, evitando così di esporre grandi quantità di cibo per tempi prolungati.

Seguire queste semplici indicazioni consente di vivere le festività con maggiore serenità, godendo appieno dei momenti di convivialità e del piacere della buona tavola, nel rispetto della salute e della sicurezza di tutti.

Per altri consigli utili visitare: qui

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