13 Gennaio 2021 13:38:56
L'assessore ai servizi digitali Mario Bovino
C'è chi ha visto nel post dell'assessore Bovino un vero e proprio invito alla disobbedienza civile, chi lo interpreta come una presa di posizione contro i DPCM e chi, più semplicemente, un gesto di solidarietà e vicinanza a baristi e ristoratori fortemente colpiti dalla crisi economica e dalle restrizioni che si rinnovano periodicamente.
«In realtà non mi sono mai sognato di invocare la rivolta civile o di invitare baristi e ristoranti a disattendere le regole. Nel post che ho scritto, infatti, non c'è nulla del genere - commenta Bovino - Ho semplicemente pubblicato parte di un articolo giornalistico che parla di questa protesta e l'ho fatto perché credo che si debba mantenere alta l'attenzione sulla crisi che sta mettendo in ginocchio questa categoria. La mia vuole essere una riflessione e un invito a trovare una soluzione seria e definitiva perché credo che bar e ristoranti abbiano fatto di tutto per aumentare la sicurezza nel rispetto delle leggi ed è giusto che, osservando le regole, siano messi nelle condizioni di lavorare. Poi - continua Bovino - se qualcuno non rispetta le regole è giusto che la questura e le forze dell'ordine intervengano per sanzionarlo anche duramente».
Bovino aggiunge che il post è una sua iniziativa personale e non per forza rispecchia il pensiero di tutta l'amministrazione di cui fa parte. «Quel post l'ho pubblicato sulla mia pagina personale, e non quella "da assessore" - precisa - e non sono affatto pentito di aver espresso un mio pensiero, anche se, ribadisco, ho condiviso parte di un articolo giornalistico. Immagino che in democrazia e nel rispetto della libertà di pensiero si possa fare: o sbaglio?»
Riccardo Santagati
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