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Coazzolo, salta il "matrimonio" con Castagnole Lanze

Coazzolo, salta il "matrimonio" con Castagnole Lanze

Coazzolo rompe il “fidanzamento” con Castagnole Lanze. Potrebbe non esserci nessuna unione futura tra i due Comuni dell’Astigiano. Un’idea a cui si era cominciato a pensare alcuni mesi fa, con

Coazzolo rompe il “fidanzamento” con Castagnole Lanze. Potrebbe non esserci nessuna unione futura tra i due Comuni dell’Astigiano. Un’idea a cui si era cominciato a pensare alcuni mesi fa, con grande entusiasmo e speranza da parte dei due sindaci, Fabio Carosso e Marco Violardo. Ma lungo il cammino, fatto di incontri pubblici e dialoghi tra amministratori, sono entrate in gioco varie possibilità: come quella di unirsi al vicino Neive, Comune della provincia di Cuneo, invece di scegliere Castagnole. Nei giorni scorsi è stato sottoposto un questionario orientativo ai cittadini, aperto anche ai giovanissimi, non ancora maggiorenni.

La maggioranza delle persone che si è recata a “votare” ha espresso il “sì” alla fusione di Coazzolo con un altro Comune (118 “sì” e 28 “no”), con una preferenza per Neive rispetto a Castagnole (68 voti contro 50). Ma la “consultazione” allestita è da ritenersi non valida, sebbene abbia “votato” il 56% delle persone chiamate ad esprimersi: era stato infatti fissato un “quorum” del 70%.«Si tratta di un chiarissimo “no” dei coazzolesi al progetto di fusione proposto dall’amministrazione comunale, di cui occorre prendere atto», sottolinea Alessandro Mortarino, tra i cittadini di Coazzolo che hanno seguito la questione.«Sono troppo poche le persone che sono andate a votare per poter trarre delle conclusioni significative e considerare il “sì” alla fusione intercomunale come espressione della volontà dei miei concittadini – spiega il sindaco Fabio Carosso –. Sicuramente l’indicazione che emerge dal risultato è che si voglia mantenere l’autonomia del paese».

Ancora presto, però, per dire se la vicenda è del tutto chiusa. «Ci saranno altri incontri con la popolazione e nei prossimi giorni si affronterà il discorso nell’ambito del consiglio comunale – aggiunge Carosso – Certamente la fusione rappresenterebbe un’opportunità per mantenere i servizi attivati dal Comune e continuare dunque ad assicurare gli stessi servizi ai cittadini. E consentirebbe di accedere ad importanti finanziamenti attraverso i quali realizzare opere necessarie in paese. Il nostro è un piccolo Comune e siamo comunque destinati ad essere assorbiti: la fusione con un altro Comune ci avrebbe consentito di mantenere la nostra identità, anche se come borgata invece che come municipalità».

Marta Martiner Testa

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