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Danilo Amerio e Paolo Mengoli cantano "Papà dove sei": la ballad che nasce da una storia vera

Uscito ieri il nuovo singolo del cantautore astigiano: "Contiene emozioni sincere, ma non è un racconto privato: appartiene a molti"

Danilo Amerio e Paolo Mengoli cantano "Papà dove sei": la ballad che nasce da una storia vera

È uscito ieri, giovedì, "Papà dove sei": il nuovo singolo del cantautore astigiano Danilo Amerio insieme a Paolo Mengoli.
Il brano, scritto e prodotto da Amerio, affonda le radici in una storia veraUna bambina perde il padre, ucciso in servizio. Lei non lo sa. Si presenta dal comandante e chiede dove sia finito, convinta che qualcuno possa ancora richiamarlo a casa. Un frammento di vita, duro e tenero insieme, che diventa musica.
Amerio e Mengoli trasformano quell’istante in una ballad intensa, essenziale, profondamente italiana. Le loro voci si alternano, si rincorrono, si intrecciano con un coro di bambini che entra nei passaggi più toccanti, amplificando l’emozione.
Il brano, disponibile su tutte le piattaforme digitali, verrà accompagnato da un videoclip girato tra le colline di Treviso, coinvolgendo tre luoghi iconici: Villa dei Cedri, il Teatro Antigua e l'abbazoia cistercense Santa Maria di Follina. 


I protagonisti

Come detto, a cantare è anche Paolo Mengoli, cantante e personaggio televisivo, spesso ospite e opinionista di trasmissioni Rai. Una lunga carriera cominciata nel 1968 con la vittoria al festival “Voci Nuove” di Castrocaro Terme e cresciuta negli anni Settanta, periodo in cui ha ottenuto grande popolarità grazie a successi discografici e a partecipazioni ad importanti festival, tra cui Sanremo. 

Un palcoscenico, quello del festival della canzone italiana, calcato più volte anche da Danilo Amerio, in qualità di cantante (con il brano “Quelli come noi”, ad esempio, si era classificato terzo tra le Nuove proposte nel 1994), autore (era stato tra coloro che avevano firmato il brano “Donna con te” di Anna Oxa) e produttore (tra gli altri, di “Signor tenente” cantato da Giorgio Faletti).
Dal 2024 ha deciso di tornare a cantare dopo dieci anni che l’hanno visto impegnato come produttore, autore e talent scout. 

Un nuovo orizzonte, quello del ritorno sul palco, inaugurato dalla partecipazione, l'anno scorso, al talent show "The voice senior" su Rai Uno, che l'aveva visto arrivare in semifinale nella squadra di Gigi D'Alessio. 

L'INTERVISTA

Danilo Amerio

 

Danilo, come è nato il brano?
È nato da una necessità, non da un’idea commerciale. Non volevo spiegare una storia, ma restare dentro una domanda che molte persone portano con sé.
A volte la musica non serve a dare risposte, ma a creare uno spazio in cui il silenzio viene rispettato.
È un racconto personale?
Non in senso stretto. Contiene emozioni vere, ma non è un racconto privato: è una storia che appartiene a molti. Ho scelto di non personalizzare troppo proprio per lasciare a chi ascolta la libertà di riconoscersi.

La carriera

Questo progetto segna una nuova fase della sua carriera?
Sì, nel modo più naturale possibile. Non è una rottura con il passato, ma un punto di maggiore consapevolezza. Oggi sento il bisogno di fare musica che abbia un peso umano, non solo una forma.
Come aveva preannunciato l’anno scorso, è tornato a cantare dopo dieci anni che l’hanno vista impegnata come produttore, autore e talent scout. Questo è il secondo singolo...
Sì. Nel 2024 ho pubblicato “E ci siamo noi”, che ha segnato il mio ritorno come interprete dopo anni dedicati prevalentemente al lavoro di autore e produttore.

I progetti futuri

Pensa di fare uscire una serie di singoli, dato che ormai gli album non sono più appetibili?
Sì, oggi il singolo è il formato più coerente con il modo in cui la musica viene ascoltata e vissuta.
Mi piace l’idea di dare spazio a ogni canzone, permetterle di respirare e di incontrare il suo pubblico senza forzature. Non escludo in futuro un progetto più ampio, ma in questo momento preferisco la libertà e la continuità del singolo.
In questi giorni è anche impegnato in altri progetti? Se sì, quali?
Continuo a lavorare su diversi fronti. Oltre alla promozione del singolo, porto avanti la mia attività come autore e produttore, che resta una parte fondamentale del mio percorso.
Sono impegnato nella scrittura e nella produzione di nuova musica, anche per altri artisti. Ci sono progetti in fase di sviluppo, collaborazioni e idee che stanno prendendo forma e che preferisco, per ora, lasciare nel riserbo.
Fa parte del mio modo di lavorare: lasciare che siano le canzoni a parlare quando sono pronte.
È un periodo creativo, intenso, ma molto stimolante.
Quali sono i suoi programmi per il 2026?
Il 2026 sarà un anno di continuità e di consolidamento. L’obiettivo è proseguire con nuove uscite e tornare gradualmente anche alla dimensione live, quando ci saranno le condizioni giuste. Voglio che ogni passo abbia un senso, umano prima ancora che professionale. Senza fretta, ma con grande attenzione alla qualità.

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