03 Luglio 2020 16:58:16
Sacco e Avanzi
Avanzi, dopo aver ringraziato per la calorosa accoglienza, ha subito sottolineato alcune premesse. "Recentemente - ha ricordato - sono stato eletto all'unanimità presidente del gruppo di coordinamento dei rettori del Piemonte, che si occupa appunto di coordinare l'attività universitaria in ambito regionale. Così da evitare che ogni ateneo (Università di Torino, Politecnico di Torino, Università del Piemonte orientale e Scienze gastronomiche) ragioni per conto proprio. In questo gruppo, nello specifico, mi piacerebbe portare avanti uno sviluppo di corsi di laurea coordinati sul territorio. Un rettore non può farsi "tirare la giacca" da sindaci e Fondazioni e correre dietro a chi ha più soldi".
Secondo Avanzi ad assumere il ruolo di regia dovrà essere la Regione Piemonte. "Per decidere la nascita di nuovi corsi di laurea - ha chiarito - bisogna innanzitutto pensare alle prospettive di sviluppo futuro del territorio regionale: punterà sull'agricoltura? Sull’industria 4.0? O ancora sull'automotive? Dopodiché la scelta dei corsi dovrà essere organizzata tra i vari atenei tenendo conto delle specificità dei territori e delle indicazioni del mondo industriale e produttivo".
Per il rettore il ragionamento dovrà tenere conto anche di un altro fattore: la bassa natalità, che imporrà la necessità, per le università, di attirare studenti dall'estero, per cui bisognerà essere attrezzati dal punto di vista dei servizi residenziali, "in linea con quanto state progettando qui ad Asti", ha sottolineato. "Con i corsi più specialistici, come il vostro Scienze viticole ed enologiche, si possono attirare studenti dai Paesi dell'Unione europea - ha continuato - ma per i corsi di laurea più comuni ci si può proporre agli studenti di quei Paesi privi di un'offerta accademica al nostro livello. Tra i nostri 15 mila studenti, per esempio, ve ne sono che provengono da Pakistan, India, Siria".
Avanzi ha quindi affermato di accettare "la vostra sfida di progettare nuovi corsi di laurea presso il Polo universitario astigiano. Ma ho bisogno di un po' di tempo, perché devo confrontarmi con voi, con gli altri rettori del Piemonte e con la Regione. Ben sapendo che dovrò rispettare, per correttezza, un limite: il fatto che l'Università del Piemonte orientale è stata fondata per essere legata a tre città: Alessandria, Vercelli e Novara".
"Comunque - ha concluso Avanzi - il Polo universitario astigiano ha la fortuna di poter contare su risorse economiche che altre realtà non hanno ed è basato su una idea intelligente, il consorzio Astiss, che consente di "prendere il meglio" dagli altri atenei senza funzionare solo da succursale di una università".
Avanzi si è congedato impegnandosi a formulare una proposta da sottoporre al consorzio, dopodiché ha effettuato una visita alla sede accompagnato dal presidente Sacco e da numerosi altri intervenuti all'incontro.Aut. Tribunale di Asti n. 61 del 25/09/1953
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