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Saldi invernali al rallentatore. I commercianti "Notiamo poca vivacità"

Saldi invernali 2021

Saldi invernali 2021

A poche ore dall’inizio dei saldi invernali, avviati ieri (giovedì), è ancora presto per fare delle valutazioni. Ma si può percepire lo stato d’animo dei commercianti astigiani: sconforto venato da un cauto ottimismo. Si confermano, infatti, l’incertezza e la speranza che hanno caratterizzato i mesi scorsi e che tornano protagonisti per questa stagione degli sconti diversa dal solito. Infatti non è partita in un giorno festivo o pre-festivo ma in uno feriale, in quanto la data inizialmente prevista (5 gennaio) avrebbe creato una disparità tra commercio on line e su sede fissa, dato che quel giorno e il successivo i negozi erano chiusi per effetto delle restrizioni “da zona rossa”. «Un inizio con poca affluenza – dichiara Monica Volpe, responsabile del negozio “Buena Vita” – e per ora molto tranquillo, anche troppo». «Poca gente in giro – aggiunge la collega Simona Latella – tranne che in qualche catena di intimo». Visto il rallentamento del mese di dicembre, si pensava di recuperare con i saldi, «ma – aggiunge Monica Volpe - l’incognita del futuro e la precarietà del momento sembrano trattenere la gente dallo spendere». Una stagione che per ora, quindi, continua sulla falsariga del 2020, all’insegna dell’insicurezza e dell’attesa, o forse solo di sconti maggiori. Ma non per tutti è così. «L’interesse sembra ci sia – comunicano infatti Aurelia Lo Greco e Paola Ompeo, titolari da dieci anni del negozio di abbigliamento “Paris” – anche se questi saldi non sono minimamente paragonabili a quelli degli anni scorsi». Il settore abbigliamento risente infatti della mancanza di eventi. «Si lavora da casa – continuano le commercianti – non si può andare a cena fuori, la vita sociale è pressoché inesistente ma, nonostante tutto, l’interesse per i nostri marchi, che sono medio-alti, c’è. A questo punto – continuano le titolari di “Paris” – quello che ci auguriamo, e che sarebbe già una bella conquista, è di riuscire a pagare la merce che abbiamo acquistato».
Elda Narbonne e Daniela Amerio (Cogliati & Romanò)
Lunga esperienza, a proposito di saldi, ce l’ha anche Elda Narbonne, titolare dello storico negozio di calzature “Cogliati & Romanò”. «Un inizio – commenta Elda – che con il passare delle ore ci sta rendendo ottimisti. E’ entrata parecchia gente e tutti hanno acquistato, soprattutto articoli di un certo livello, per i quali l’interesse rimane». Ma anche da “Cogliati & Romanò” il paragone con gli anni passati è assolutamente perdente: «Un periodo che manca di vivacità – sottolinea Daniela Amerio, collaboratrice - e le code fuori dal negozio, quest’anno, ce le potremo scordare». Un altro settore che non si discosta dal panorama generale è quello dell’abbigliamento per bambini. «Poca, pochissima gente per adesso – confermano Sabrina Cerra e Desirée Berardo del negozio “Habitouè” – decisamente meno rispetto agli altri anni. Confidiamo nei prossimi giorni». Stesso ritornello per gli articoli sportivi. «Saldi al rallentatore – osserva Daniela Povero, titolare di “Dimensione Sport” – manca l’euforia dei primi giorni, mancano le occasioni e quindi anche la necessità dell’acquisto». Insomma un quadro per ora abbastanza negativo, dovuto a tanti fattori reali, come la minore disponibilità economica, ed emotivi, come la preoccupazione e l’incertezza. Anche se quello che si percepisce, camminando per le vie del centro città, è che tra la gente c’è anche voglia di comprare cose nuove per avere una parvenza di normalità, per gratificarsi e per dare un segnale di fiducia. Ma, nello stesso tempo, la paura e la confusione destabilizzano e frenano. Monica Jarre

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