Natale
31 Dicembre 2025 11:51:55
Si è conclusa ieri, martedì 30, con la premiazione delle migliori realizzazioni, la rassegna Il borgo e i suoi presepi. Tra le tante attrattive della manifestazione, giunta all’undicesima edizione, lo storico presepe appartenente alla chiesa di San Bartolomeo, ex parrocchiale della frazione Cocconito, allestito in una bottega sotto i portici del palazzo comunale.
Le statue sono autentici capolavori di arte sacra. Si tratta di tre gruppi di sculture in legno, riconducibili a tre diversi periodi e ad altrettante distinte scuole di intagliatori. Il primo gruppo presenta statue alte 22-24 cm ed è databile a fine Settecento, il secondo è invece formato da statue più piccole, alte 16-17 cm, e risale a metà Ottocento.
Infine il terzo gruppo è formato esclusivamente da animali, alti 6-8 cm, databili ai primi decenni del Novecento. Purtroppo con il trascorrere degli anni, molti elementi di questi presepi sono andati perduti. Il gruppo della Natività, così come tutte le statue appartenenti al presepe settecentesco, è sicuramente di scuola napoletana tardo settecentesca: i minuti dettagli dei volti di San Giuseppe e della Madonna, l’estrema cura nella realizzazione del Bambinello, i drappeggi degli abiti e la postura richiamano a un maestro intagliatore partenopeo.
Anche nelle statue dei Magi a cavallo emerge la grande attenzione per i particolari e una colorazione molto ricca e dettagliata. Anche altre statue di questo presepe sono degne di nota, come gli zampognari, il Pastore della meraviglia, la venditrice di pane. Una particolarità molto interessante, che difficilmente si riscontra nei presepi, anche in quelli napoletani dai quali ha origine questa inusuale scultura, è la «pecora incaprettata»: rappresenta sì l’anima del defunto (come le pecore), ma condannata alla dannazione eterna.
Di fattura decisamente più artigianale è il presepe ottocentesco, composto da numerose statue intagliate in modo piuttosto semplice, ma non per questo prive di un certo valore artistico. Potrebbe essere opera di uno scultore delle valli montane piemontesi e acquistato in un secondo tempo per ovviare alla mancanza di personaggi di quello settecentesco. Di fattura decisamente rozza sono gli animali risalenti ai primi decenni del Novecento, scolpiti con molta approssimazione, tanto da poterli attribuire con buona probabilità a uno ignoto intagliatore locale, dotato di tanta buona volontà ma di scarsa manualità e senso artistico. Considerato che di questo presepe non vi è alcun personaggio, si può ipotizzare che queste miniature siano state fatte realizzare per colmare la mancanza di animali nei presepi più antichi.
Aut. Tribunale di Asti n. 61 del 25/09/1953
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