Martedì 1 gennaio ad Asti si è svolta l’ottava edizione della Sgambata di Capodanno. Era nata nel 2012 ad opera di quattro Ambasciatori per lo Sport della Città di Asti (Gianfranco Chiaranda, Angelo Marchione, Mario Gerbi e Paolo Cavaglià). Fatta apposta per consentire l’allenamento, farsi gli auguri di buon anno e smaltire le calorie accumulate con il cenone di San Silvestro. Davanti allo stadio «Censin Bosia» di Asti, si sono presentati un centinaio di podisti, pronti a effettuare la prima corsa del 2019. Tanti abituali della sgambata e qualche faccia nuova, tutti con la voglia di correre: sentire una sensazione di soddisfazione, godendo di qualcosa che non può essere espressa in numeri. Il valore dello sport non conosce crisi: è salute, socializzazione, rispetto e lealtà verso gli altri, una vera valvola di sfogo dello stress. E questi valori ad Asti sono molto sentiti. Alla partenza della Sgambata 2019 si sono presentati il sindaco di Asti Maurizio Rasero, l’assessore allo Sport Mario Bovino, il referente Coni per Asti Lavinia Saracco, il presidente provinciale dell’Asc Leoluca Campagna e il ristoratore Piero Fassi. Con la regia di Cavaglià, hanno preso la parola Rasero, Bovino, Saracco e Gerbi che ha letto una poesia di madre Teresa e intonato una canzoncina prima della partenza che è stata data dall’editore Lorenzo Fornaca. Al posto della classica bandierina, il libro di Antonio Guarene (starter ufficiale della manifestazione, assente quest’anno) «In punta di matita 2». La prima parte del viaggio finiva sul sagrato della chiesa Santa Maria di Viatosto per la benedizione impartita dal nuovo parroco don Carlo Rampone e poi di corsa verso il Rifugio Valmanera per il tradizionale ristoro che ha concluso la piacevole mattinata di sport, alla quale hanno presenziato anche podisti delle provincie: astigiana, alessandrina, cuneese, vercellese e torinese.