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L'amaro degli Orange ma anche molte dolcezze
nei giorni del Museo per Sarachèt

La settimana è stata di quelle che non sai se il bicchiere sia mezzo pieno o mezzo vuoto. Tante le buone notizie, ma l'eliminazione degli Orange del calcio a 5 dalla lotta tricolore è di quelle

La settimana è stata di quelle che non sai se il bicchiere sia mezzo pieno o mezzo vuoto. Tante le buone notizie, ma l'eliminazione degli Orange del calcio a 5 dalla lotta tricolore è di quelle che pesano un po' anche su tutto il movimento sportivo del territorio che da qualche anno pensava di avere in casa, in un panorama degli sport di squadra piuttosto deprimente, un team di livello assoluto. Non che gli Orange non lo siano, dopo tutto hanno pur vinto Coppa Italia e Winter Cup, ma per dirla fuor dai denti, lo scudetto è un'altra cosa. Nella colonna dei sorrisi c'è l'Asti Calcio che si è salvato all'ultima di campionato, l'Hasta Volley che resta nella serie, l'Asti Rugby che batte – ed è comunque una bella soddisfazione – la prima in classifica ma non sa se questo basterà per fare il salto di categoria.

E poi tutte le belle cose degli sport individuali a cominciare dai rotellisti Matteo Penasso e Federico Trento convocati in azzurro, i titoli italiani conquistati da Federica Gandolfo nei campionati primaverili di Triathlon e Tetrathlon, quello sempre italiano ma di società di Francesca Massobrio nel lancio del martello, le vittorie dei giovanissimi Parola e Lodi nella scherma. Purtroppo c'è anche da segnalare un brutto incidente alla promessa nicese del ciclismo, Alberto Marengo, che si è fratturato una spalla mentre gareggiava in Polonia e dovrà quindi sospendere per qualche tempo l'attività agonistica. Sempre di ciclismo si è parlato in questi giorni a Rocchetta Tanaro dove si è inaugurato un Museo del Ciclismo intitolato a Guido Saracco, per tutti "Sarachet".

Non sarà certo stato il migliore dei tanti campioni ciclisti astigiani, ma di sicuro è stato, oltre che un buon agonista in gioventù, un personaggio a tutto tondo, eccellente artigiano – la sua "Icara" resterà per sempre nella mente di chi ha vissuto la breve stagione del Carnevale astigiano – arguto e sensibile poeta d'occasione, appassionato di musica e di tradizioni popolari. Lode dunque a chi ha pensato di dedicargli un museo, ma vien da chiedersi perchè non si sia mai riusciti a radunare – e se a Rocchetta c'è posto e voglia, sarebbe andata benissimo Rocchetta – in un solo luogo tutti i cimeli dei non pochi protagonisti astigiani della storia del ciclismo italiano, un patrimonio ricco e prezioso che non merita la dispersione in mille rivoli di cui è stato vittima inconsapevole. Non disperdiamoci invece domenica 17 sul percorso della Stratonco, una corsa-camminata ad autentico scopo benefico che la distingue da molte altre iniziative del genere.

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