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1968 Aceto bis
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Pillole di Palio: 1968, San Pietro piazza la sua prima “zampata”

Favorito dal successo della prima edizione l’evento fu caratterizzato da diverse novità. La corsa andò in scena su una pista pesantissima, sotto la pioggia

Il prossimo 6 settembre saremo tutti lì….

Altra piccola pillola di Palio, anche questa scritta nella piena cognizione e percezione del difficile momento che stiamo vivendo. Con il timidissimo obiettivo di regalare tre minuti di lettura “diversa” a tutti quelli che portano nel loro cuore, oltre alle angosce e alle paure quotidiane, i colori, le emozioni, la gioia e i dolori di un evento meraviglioso che quest’anno andremo a rivivere il prossimo 6 settembre.
E quel giorno saremo tutti lì ….. proprio tutti!

Fioccano le novità

Favorito dal successo della prima edizione, il Palio 1968 fu caratterizzato da tutta una serie di novità. Entusiasmo alle stelle: il Gruppo del Capitano sfilò con i nuovi costumi (splendidi) disegnati da Eugenio Guglielminetti. Le vie cittadine si colorarono grazie ad un imbandieramento in molti casi (inevitabilmente) figlio dell’improvvisazione, a segnare più o meno correttamente i confini territoriali di Borghi e dei Rioni.

Nasce il Borgo San Lazzaro San Domenico Savio

Nasce un nuovo Borgo, San Lazzaro San Domenico Savio, contraddistinto dai colori giallo e verde, mentre il Borgo Santissima Annunziata Ponte Tanaro modifica la sua denominazione in 3T, ossia Tanaro-Trincere-Torrazzo. I biglietti delle varie tribune vanno a ruba. Ad inizio agosto più della metà degli stessi sono già stati prenotati. Tredici i partecipanti alla corsa, uno in meno rispetto all’anno precedente. Debutta San Lazzaro, è vero, ma rinunciano ad iscriversi Montegrosso e Moncalvo.

La pioggia ed il rinvio che non ci fu

Il Palio dovrebbe svolgersi il 15 settembre: condizionale d’obbligo,  poiché già a partire da venerdì 13 Asti è flagellata da continui e violenti temporali. La disputa dell’evento pare impossibile stante le condizioni della pista, pesantissima e pericolosa. Viene addirittura stampato un manifesto che annuncia il posticipo di sette giorni (domenica 22 settembre) dell’effettuazione della corsa, ma dopo mille incertezze e discussioni il sindaco di Asti Cesare Marchia, da poco subentrato a Giovanni Giraudi, prende in mano la situazione e decide  di far ugualmente svolgere la corsa. Il rischio è notevole, poiché viene messa a repentaglio la sicurezza dei fantini e dei cavalli. Cambia il mossiere: non più Felice Appiano ma il milanese Giuseppe Giulianini.  Capitano del Palio è Giovanni Pasetti: i suoi Magistrati sono Romano Coppellotti e Nando Olivero. Maestro del Palio è Gea Baussano.

Prima batteria

Prima batteria, dallo steccato: Costigliole, San Paolo, Torretta Santa Caterina, Cattedrale e San Martino San Rocco. I biancoverdi affidano il loro Topolone, cavallo tra i favoriti della vigilia, ad Umberto Simonazzi (Ettore), che li ripaga conquistando la finale. Piazza d’onore per Antonio Pigliaru (Cattedrale) su Navajo. Queste le due accoppiate che guadagnano la finale.

Seconda batteria

Seconda batteria, dallo steccato: Tanaro, Don Bosco Viatosto, San Silvestro e Canelli. Corsa dominata dal fantino di Tanaro Nino Manca su Anibriz. Per sfortuna dei biancazzurri sul finire dell’ultimo giro Manca cade e s’infortuna. Non potrà correre la finale. Esce bene dalla batteria pure San Silvestro, con l’astuto Lazzaro Beligni (Giove) su La Rochelle che va a beffare Don Bosco Viatosto, mentre non termina i quattro giri previsti Canelli.

Terza batteria

Terza batteria, dallo steccato: San Pietro, Santa Maria Nuova, San Secondo e San Lazzaro. Andrea Degortes (Aceto), fantino di San Pietro, con il fortissimo Stereo può permettersi di correre al risparmio e conquistare la finale precedendo San Lazzaro. I gialloverdi, all’esordio, montano Giuseppe Bocchio su Grappino. San Secondo perde metri al via, mentre Santa Maria Nuova cade nel terzo giro.

La finale

Finale, dallo steccato: San Lazzaro, Tanaro (con Antonio Ardu chiamato a sostituire Nino Manca), San Pietro, San Martino San Rocco, San Silvestro e Cattedrale. Schermaglie continue tra Simonazzi ed Aceto. Vengono annullate due partenze e al via ritenuto valido da Giulianini, poi contestatissimo, Degortes si fionda al comando e non lascia scampo ai rivali . Stravince San Pietro, con Lazzaro Beligni, fantino di San Silvestro, che tenta invano un avvicinamento nell’ultimo giro: chiuderà in seconda posizione. Terza la Cattedrale, quarto Tanaro, quinto un arrabbiatissimo Simonazzi (San Rocco) e sesto San Lazzaro.

I Rettori del Palio 1968

I Rettori di quell’anno: San Pietro, Giuseppe Visconti; San Paolo, Giuseppe “Pippi” Graziano; Cattedrale, Michele Revello; Don Bosco Viatosto, Giacinto Occhionero; San Lazzaro, Eliso Nattino; Torretta Santa Caterina, Giuseppe Nosenzo; Tanaro-Trincere-Torrazzo, Michele Merlone; Canelli, Alfeo Gozzellino; Costigliole, Piero Cora; Santa Maria Nuova, Bruno Ercole; San Silvestro, Ezio Fassio; San Secondo, Mario Martinetti e San Martino San Rocco, Lorenzo Ercole.

(sperando di non avervi annoiato, alla prossima)

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