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Tulipani, è ora di interrare i bulbi
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Tulipani, è ora di interrare i bulbi

È ora di interrare i bulbi di tulipano che coloreranno i balconi e i giardini di primavera con i loro fiori dall’aspetto un po’ naif ma tutt’altro che innocente: dalle colline ai piedi

È ora di interrare i bulbi di tulipano che coloreranno i balconi e i giardini di primavera con i loro fiori dall’aspetto un po’ naif ma tutt’altro che innocente: dalle colline ai piedi dell’Himalaya hanno conquistato il sultano Solimano il Magnifico per poi procedere verso il nord Europa, dove hanno ammaliato re, dame, scrittori e avari commercianti, causando il primo crack finanziario della storia del capitalismo.

Nel XVI secolo l’Impero ottomano si era spinto fino ai confini dell’Asia Minore e tra le tante mercanzie provenienti dai nuovi possedimenti del regno, arrivano sotto il naso del sultano anche dei bulbi di tulipano. Il sultano, conquistato da questi semplici e coloratissimi fiori, ne fa piantare ovunque e finanzia la creazione di nuove varietà. Mentre in Turchia i tulipani sbocciano non solo nei giardini, ma anche su arazzi, tappeti e maioliche, i primi bulbi raggiungono l’Olanda, che ben presto ne diventa il primo produttore mondiale.

Considerati una merce di lusso, non solo per la valenza decorativa, ma anche per le qualità gastronomiche, i prezzi dei tulipani aumentano vertiginosamente, gonfiando le tasche di mercanti veneziani e olandesi e causando, nella prima metà del Seicento, lo scoppio della prima bolla speculativa. Dopo quasi quattro secoli la città di Istanbul nel mese di aprile regala a cittadini e turisti una fioritura di 12 milioni di tulipani e l’Olanda ha fatto dei sui campi per la produzione di fiori e bulbi destinati al mercato internazionale un’importante attrazione turistica, insieme all’Amsterdam Tulip Museum che ne ripercorre la storia.

Il Tulipano (Tulipa, dal turco “tulbend”=”turbante”) comprende oltre 100 specie di piante bulbose perenni con un’altezza che può variare dai 15 ai 30-40 cm e fiori a forma di coppa o di campana, formati da sei petali appuntiti, lisci o sfrangiati, dai colori più disparati, a tinta unita o variegati. Predilige un terreno ricco, fresco, ben drenato, una posizione soleggiata e frequenti annaffiature. A primavera, dopo la fioritura, vanno tolti i fiori appassiti, mentre vanno lasciati il fusto e le foglie, che continueranno a fornire nutrimento al bulbo. Al termine del ciclo vegetativo i bulbi possono essere tolti dal terreno e conservati in scatole o sacchetti di carta in un luogo fresco e asciutto e ripiantati in autunno a circa 10-15 cm di profondità e a 8-10 cm l’uno dall’altro.

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