Sarà più facile trovare medici non obiettori
Ha già fatto discutere in aula, e continuerà a farlo anche fuori, la recente delibera del Consiglio regionale che amplia le possibilità di accesso al controllo delle nascite e al diritto all’interruzione di gravidanza in tutto il Piemonte. Un medico disponibile a effettuare interruzioni in gravidanza in ogni presidio ospedaliero e un contemporaneo potenziamento dei consultori sono due delle principali direttive della proposta di delibera approvata il 3 luglio in Consiglio, con 31 voti favorevoli e 12 contrari.
Relatore della proposta è stato il consigliere Marco Grimaldi di Liberi e Uguali. Fondamentale, nel documento, la richiesta alla Giunta di «istituire un tavolo di lavoro per individuare la percentuale di obiettori di coscienza presso le strutture sanitarie regionali e la loro distribuzione per riequilibrare il numero di obiettori rispetto al personale non obiettore».
La proposta di delibera prevede anche che le Asl e le Aso, al fine di riequilibrare sul territorio regionale il rapporto nelle zone in cui la concentrazione di obiettori nelle strutture ospedaliere sia superiore al 50%, «ricorrano a procedure di mobilità personale e, se la situazione non dovesse mutare, possano bandire concorsi riservati a medici specialisti che pratichino l’interruzione di gravidanza».
Pillola anticoncezionale e preservativi gratis
Ma l’obiettivo della nuova legge non è solo quello di facilitare l’interruzione volontaria di gravidanza riequilibrando il numero dei medici non obiettori rispetto a chi, invece, non pratica questo tipo di intervento. La volontà è anche quella di rendere più semplice l’accesso a metodi anticoncezionali, ad alcune fasce della popolazione, così da prevenire a monte l’eventuale aborto. Per questo i consultori piemontesi avranno la facoltà di distribuire anticoncezionali gratuiti (preservativi, ma anche pillole, spirali, anelli e cerotti a rilascio ormonale) alle minorenni, alle donne disoccupate e quelle economicamente disagiate di età compresa tra 26 e 45 anni.
Il testo della delibera è stato modificato da una serie di emendamenti proposti dalla consigliera Nadia Conticelli (PD) inerenti soprattutto la parte riguardante i consultori familiari.
Silvana Accossato (Leu) e Stefania Batzella (Mli) hanno espresso soddisfazione «per il percorso trasversale e condiviso della proposta di deliberazione evidenziando che il tema in questione non è essere pro o contro l’aborto ma dare dignità alle donne e alle coppie per una genitorialità il più possibile responsabile». L’assessore alla Sanità Antonio Saitta ha commentato: «Su questi temi occorre avere un approccio laico e rispettoso di tutte le posizioni, evitando gli integralismi e le contrapposizioni di parte che non aiutano. Sulla materia il Piemonte è una delle regioni più attente ed evolute: esiste da 40 anni una rete di Consultori diffusa capillarmente, con oltre 180 sportelli sul territorio piemontese, molto attiva sul fronte della prevenzione e dell’informazione alle donne e ai giovani. In ogni caso, tutte le iniziative proposte dal Consiglio regionale finalizzate ad aumentare la prevenzione, ci vedono favorevoli».