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Elezioni/ Salta incontro Todi,su cattolici competition Monti-Pd
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Elezioni/ Salta incontro Todi,su cattolici competition Monti-Pd

Elezioni/ Salta incontro Todi,su cattolici competition Monti-Pd
Bersani annuncia 4 nomi cattolici, il premier presenta Marino


Roma, 9 gen. (TMNews)
– Per anni è stato il più fidato alleato dei vertici ecclesiali. Silvio Berlusconi era stimato dal Vaticano e dal cardinale Camillo Ruini. Un’intesa cementata da scelte come la partecipazione al Family day, la vicenda di Eluana Englaro, il testamentio biologico. Non che nel Pdl fossero tutti sulla stessa linea. Ma la battaglia su “valori non negoziabili” e bioetica, capeggiata da una pattuglia di cattolici ‘doc’ come Maurizio Sacconi ed Eugenia Roccella, è stata a lungo ‘mainstream’. Poi sono arrivate le notti di Arcore e di Palazzo Grazioli, i primi imbarazzi, i rilievi mossi dal direttore del quotidiano dei vescovi ‘Avvenire’ Dino Boffo e la campagna stampa organizzata contro di lui dal ‘Giornale’ di famiglia. Il berlusconismo è andato in crisi, i maggiorenti della Chiesa hanno preso le distanze. Fino all’arrivo di Mario Monti e il sempre più convinto sostegno di Vaticano e Cei al Professore. Tanto più all’avvicinarsi delle elezioni. Tanto più quando Berlusconi è ridisceso in campo. E nel suo partito le posizioni ‘pro life’ sono state emarginate. Ultimo atto del divorzio, l’apertura del Cavaliere sulle coppie gay, mossa tempestivamente stigmatizzata, oggi, da ‘Avvenire’.

Il terremoto si è propagato fin dentro il mondo cattolico. Sette associazioni si riunirono a Todi, a ottobre 2011, per influire sul corso della politica. Molto attivo nell’organizzazione di quel primo incontro, ‘benedetto’ dalla presenza del cardinal Bagnasco, fu il ministro pidiellino Sacconi. Molti promotori, anche se non tutti, speravano che Todi fosse l’incubatore di una trasoformazione del Pdl da partito berlusconiano a Ppe italiano. L’incontro, in realtà, si concluse con una bocciatura del governo del Cavaliere. Tre delle personalità presenti nella cittadina umbra – Andrea Riccardi, Corrado Passera e Lorenzo Ornaghi – entrarono di lì a poco nel governo Monti. Le associazioni di Todi – Acli, Cisl, Coldiretti, Compagnia delle Opere, Confartigianato, Confcooperative e Mcl – si sono date appuntamento una seconda volta un anno dopo. Nel frattempo alcuni dei partecipanti – Riccardi, il presidente Acli Andrea Olivero, il presidente della provincia trentina Lorenzo Dellai, il leader Cisl Andrea Bonanni – hanno dato vita a quella che è divenuta, in breve, l’ossatura della lista civica di Monti. Un terzo incontro si sarebbe dovuto svolgere giovedì prossimo alla presenza del premier. Ma è saltato. Sfumata l’idea di costruire una terza gamba della galassia montiana – oltre a Udc/Fli e società civile – costituita da ex pidiellini e todini rimasti fuori. Troppe le divergenze. Archiviata l’era Berlusconi. E sulle sigle di Todi, ma più in generale sulla galassia cattolica, è scattata la ‘competition’ tra Monti e Pd.

(segue)

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