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Impianto dentale dott ssa Verrua
Benessere
Odontoiatria

Impianto: chi può optare per questa procedura e quali benefici comporta

Parla Alessandra Verrua, dottore in Odontoiatria e protesi dentaria, con master in Patologia speciale & Perfezionamento in Parodontologia

Un dente perso compromette la funzione masticatoria, pregiudica la fonazione, causa lo spostamento dei denti adiacenti, riduce l’estetica del sorriso e toglie la simmetria al corpo umano.
Ecco, perché, in molti casi si opta per un impianto, ovvero per la collocazione di un dente artificiale, procedura di riabilitazione rivolta a chi ha perso i denti naturali.
Come spiega Alessandra Verrua, dottore in Odontoiatria e protesi dentaria, con master in Patologia speciale & Perfezionamento in Parodontologia.
Quali conseguenze comporta l’assenza di un dente?
L’assenza di un dente nella bocca nei settori posteriori riduce l’efficienza masticatoria non di 1/32, come si potrebbe pensare, ma del 50%, in quanto comporta l’uso della bocca soltanto dal lato integro: sarà quindi rallentata, e resa più faticosa, la triturazione del cibo.
Cos’è un impianto dentale?
Un impianto dentale è un dispositivo protesico fisso, composto da una radice dentale artificiale (la vite iniziale) che verrà poi connessa con una corona modellata appositamente dall’odontotecnico con una forma naturale, una volta avvenuta l’integrazione.
Quali sono le tempistiche?
A volte si può realizzare un carico immediato: insieme alla vite si consegna già anche il dente fisso.
Talvolta, poi, è possibile estrarre il dente malandato e contemporaneamente posizionare l’impianto, attendendo alcuni mesi prima di avvitare il dente definitivo, ma con il vantaggio di avere un unico tempo chirurgico.

I criteri di scelta

Cosa succede quando è necessario posizionare più impianti?
Si può adottare una procedura che prevede una guida preformata, in grado di aiutare a posizionare gli impianti facilmente e, soprattutto, nella posizione più idonea alla protesizzazione.
Quali sono i criteri per decidere chi può effettuare l’impianto?
Prima di ogni piano di trattamento occorre eseguire una radiografia ed una Tac (il mio studio ne è dotato e non tornerei indietro, considerata la velocità di valutazione) per constatare la quantità di osso a disposizione. La maggior parte dei pazienti può mettere impianti facilmente, se le condizioni di salute generali sono buone e se l’osso residuo è ben rappresentato.
Il trattamento di implantologia non è doloroso e può essere paragonato a qualsiasi intervento chirurgico in bocca, con la differenza che per l’impianto è prevista una preparazione farmacologica con antibiotico e antidolorifico preventivo.
Se l’osso non è sufficiente, invece, va incrementato attraverso procedure specifiche che prevedono l’uso di biomateriali, anche di origine animale, oppure interventi specifici con l’utilizzo solamente dell’osso presente.

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