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Novembre e la prevenzione urologica maschile: i consigli di Affidea

Il tumore alla prostata è la neoplasia più diagnostica fra gli uomini: ne abbiamo parlato con due urologi, ossia il dottor Di Pierro e la dott.ssa Cucchiarale

Novembre è il mese della prevenzione urologica maschile. Le stime della Società Italiana di Urologia parlano chiaro: solo il 10-20% degli uomini si sottopone ad una visita urologica di prevenzione e 9 maschi su 10 effettuano un controllo solo in caso di comparsa di gravi sintomi. Purtroppo va aggiunto che il tumore alla prostata rappresenta la neoplasia più diagnosticata nel sesso maschile: su 100 neoplasie diagnosticate, ben 20 riguardano questa problematica. A fronte di tutto ciò diventa fondamentale invitare gli uomini a prenotare una visita urologica per la prevenzione del tumore alla prostata, superando i tabù, i pregiudizi e la reticenza a farsi visitare. Per approfondire il discorso abbiamo discusso con il dottor Giovanni Di Pierro e con la dott.ssa Giuseppina Cucchiarale, entrambi urologi e in forza al gruppo Affidea, presente sul territorio con numerosi centri specialistici.

Dottor Di Pierro, dove inizia la prevenzione urologica maschile?

“Ruolo cardine è svolto dalla diagnosi precoce, dall’individuazione del tumore alla prostata nelle sue fasi iniziali. Il primo approccio con l’urologo è indicato intorno ai 50 anni, se poi ci sono condizioni che aumentano in modo sostanziale il rischio di sviluppare la patologia, è indicato anticiparlo anche ai 40-45 anni. La visita urologica permette di avere un quadro generale della problematica urinaria/genitale e in primis delle patologie prostatiche incluse quelle maligne come il tumore. Consente di raccogliere una serie di informazioni su disturbi, segni, sintomi, e decidere quali esami sono necessari per concludere iter diagnostico e terapeutico”.

Quali sono i sintomi del tumore alla prostata e come si può curare?

Nelle fasi iniziale questa malattia non da manifestazioni di sé. Se però perdiamo questa finestra temporale per identificare malattia, il tumore può avere la possibilità di estendersi, a livello locale o anche diffondersi a distanza e portare ad una serie di manifestazioni rilevanti. Oggi abbiamo a disposizione una vasta gamma di opzioni terapeutiche che permettono di avere ottimi risultati nel trattamento della patologia, specie se diagnosticata tempestivamente. Ciò accade in termini sia di cura definitiva ma anche di risultati funzionali, di qualità della vita e in primis anche di risultati assolutamente molto promettenti per quanto riguarda la conservazione della funzione sessuale.

Dott.ssa Cucchiarale, a quale età iniziare a fare visite di prevenzione urologica?

La prima dovrebbe essere effettuata dopo la pubertà, tra i 15 e i 17 anni, per valutare il corretto sviluppo dei genitali esterni maschili e dei caratteri sessuali secondari. In seguito, come ricordato dal dott. Di Pierro, la Società Italiana di Urologia, in accordo con la Società Europea di Urologia, consiglia di effettuare una visita urologica dai 45-50 anni, contestualmente ad un dosaggio del PSA. Una particolare attenzione deve essere dedicata, ai pazienti soggetti di sesso maschile con familiarità per carcinoma della prostata.

PSA (antigene prostatico specifico) fuori range, bisogna preoccuparsi?

Preoccuparsi no, andare dall’urologo sì. Il PSA è un indicatore dello stato di salute della prostata. Quando non sta bene il PSA tende a salire. Può sottendere delle patologie molto semplici, come un’infiammazione o un’infezione, oppure patologie più serie, quali un carcinoma prostatico. Sarà l’urologo con la sua visita e con la prescrizione di eventuali esami complementari a fare ordine in questa situazione.

Quali possono essere le cause del dover urinare troppo spesso?

La maggior parte delle persone urina tra le tre e le sei volte al giorno. La quantità di urina emessa nelle 24 ore è compresa tra i 500 e i 2.000 cc. Questa quantità è correlata alla quantità di liquidi introdotti, con le bevande e con i cibi, e la quantità di liquidi persi con la sudorazione. Uno stimolo più frequente può essere dovuto a diverse cause: fisiologiche, ossia “bevo tanto, vado ad urinare più frequentemente”, ma ben diverse sono le cause patologiche. Ossia un numero eccessivo di volte in cui mi reco ad urinare, magari con delle caratteristiche della minzione diverse (“devo correre”, “ho dei dolori”). Questa situazione può sottendere delle patologie vescicali (calcoli alla vescica, tumori alla vescica o anche molto più semplicemente delle infezioni o delle cistiti batteriche) oppure delle cause prostatiche (per esempio un’ipertrofia prostatica).

Informazioni e contatti

In occasione del mese dedicato alla prevenzione maschile, presso le sedi CDC | Affidea presenti sul nostro territorio è possibile effettuare il check-up di prevenzione urologica, che comprende esame del PSA, urine complete e visita urologica. Per maggiori informazioni consultare il sito www.gruppocdc.it.

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