Se siete amanti del mobile moderno,
Di Mano in Mano è il posto giusto per voi.
Fondata a Milano nel
1999 come Cooperativa di Lavoro che si dedicava gli
sgomberi di case e attività, si è presto aperta anche ad attività di
vendita di arredi di
antiquariato e
modernariato con due
negozi (a Milano e Cambiago), un
magazzino di 4000 mq, un
e-commerce con decine di nuovi arrivi settimanali e un totale di circa
mille pezzi solo di modernariato sempre in stock.
Di fronte a una scelta così vasta non c’è il rischio di sentirsi sopraffatti? Ne parliamo con
Gabriele Rescalli,
Buying Specialist dell’
area Modernariato della Cooperativa Di Mano in Mano.
“Di solito quando si parla di modernariato e design, chi cerca sa già molto bene cosa vuole. Le vendite sono molto veloci e alcuni pezzi non fai in tempo a metterli online che vanno sold out immediatamente”.
E questo vale soprattutto per i pezzi iconici di design, il perché lo vediamo tra un attimo.
Modernariato o design?
Ma facciamo un passo indietro e capiamo le differenze tra i termini “modernariato” e “design”.
Modernariato è un termine ombrello che indica tutti gli arredi prodotti
industrialmente a partire da un certo periodo storico. “Modernariato” si usa dunque in contrapposizione con “antiquariato” per una questione
temporale ma anche di
modalità produttiva: il primo è figlio della produzione industriale e di massa, il secondo è il risultato di una produzione esclusivamente artigianale.
Il termine
design è più specifico e definisce un oggetto o un mobile di modernariato nel quale si rilevano una stretta
relazione tra l’
ideatore (il designer), il
fruitore (il consumatore), la produzione di
massa, l’imperativo
forma-funzione, nonché lo scambio con i tradizionali
saperi artigianali. Ed infine, ultimo ma non ultimo: il
contesto.
Il modernariato che fa del bene
“Il modernariato gode di ottima salute e negli ultimi anni l’interesse per questo settore del mobile usato è in continua crescita”, racconta Rescalli. E in effetti con internet, i social e la tendenza a parlare sempre più di un consumo
consapevole, il second-hand non è più passione per pochi intenditori o scelta forzata per chi vuole risparmiare.
“Noi di Di Mano in Mano, che da 25 anni ci occupiamo di recupero e riciclo, abbiamo visto come è cambiata la clientela: oggi ci sono architetti e designer, amatori e collezionisti, la GenZ che visita i mercatini per arredare la casa in affitto e mostrare le proprie scoperte su TikTok”.
Di Mano in Mano è un’
impresa che fonda da sempre tutte le sue attività sui valori del
riuso e del
riciclo. La Cooperativa si occupa di
selezionare,
valutare,
restaurare gli arredi che varcano le sue mura perché possano essere accolti con gioia in casa dei futuri proprietari.
“Noi eravamo green ancora prima che andasse di moda. Negli ultimi anni è esploso il trend del riciclo ed è quindi cresciuta anche la domanda di arredi di modernariato, da piccola nicchia a esigente e incalzante richiesta di mercato”.
Il design che fa emozionare
Rescalli ci spiega perché alcuni
pezzi di design , una volta inseriti nel catalogo online, vanno a ruba nel giro di qualche ora.
“Per spiegarlo faccio sempre questo esempio estremo: la Valentine di Ettore Sottsass, oggi emblema della macchina da scrivere vintage che ha del tutto perso la sua funzione originale. Perché è ancora oggi oggetto del desiderio e regina del mercato delle aste? Perché il design ha questo potere: rendere talmente familiari alcuni oggetti che questa qualità travalica la loro funzione”.
In questi casi gli aspetti
emozionali prendono il sopravvento. Oggetti come la Valentine oggi hanno perso completamente la loro funzionalità ma sono diventati
iconici, rappresentanti del
bello, veri e propri
talismani.
Essi hanno un potere
evocativo fortissimo che giustifica la loro presenza nelle nostre case e come elemento di decoro tutt’altro che silente.
Icone di design
Nell’immaginario attuale dunque, design è sinonimo di oggetto o arredo
di buon gusto, sempre associato al
nome del suo progettista. Il design è quel fascino
pop ma ricercato, quel “non so che”, quel valore
emotivo.
Qualche esempio? La
Lampada Arco di
Castiglioni, la
Libreria LB7 di
Albini, la
Poltrona Elda di
Joe Colombo, il
Tavolino Eros di
Mangiarotti, il
Divano Bocca di
Gufram.
Di Mano in Mano ha negli anni sviluppato una
expertise altamente specializzata, in grado di
valutare l’autenticità degli arredi di design ma anche di rimetterli a nuovo con
restauri conservativi che rispettano l’essenza dell’oggetto.
“Di Mano in Mano ha costruito una solida reputazione che unita alla disponibilità di alcune delle più celebri icone di design, ci ha fatto guadagnare un posto di rilievo tra i vari player che nel mercato italiano ed estero si occupano di modernariato”.
Il modernariato tra soluzione democratica e bene rifugio
La gamma di prodotti di modernariato che Di Mano in Mano propone è estremamente
varia e soddisfa esigenze e portafogli diversi.
Chi cerca arredi per
seconde case,
camere in affitto o vuole rinnovare l’estetica del proprio
esercizio commercialepuò approfittare delle centinaia di prodotti di
modernariato che coniugano un’estetica minimale, riconoscibile e intramontabile ad una maggiore convenienza economica.
D’altro canto, come detto, Di Mano in Mano è il posto giusto anche per chi invece cerca un pezzo di
design sul quale
investire.
“Proprio così!” - afferma Rescalli
- “In alcuni casi il design è un vero e proprio investimento. E’ un po’ un paradosso se pensiamo che il design nasce come soluzione democratica a nuovi stili di vita”.
Eppure oggi ad alcuni dei suoi più iconici rappresentanti corrispondono
quotazioni nei mercati delle aste sempre più alte. In certi casi il design, al pari dell’arte, può considerarsi un
bene rifugio.
Se volete scoprire di più sulla proposta di modernariato e design della Cooperativa Di Mano in Mano, potete visitare
il lor shop online.