Il tartufo è uno dei protagonisti indiscussi della cucina autunnale piemontese, ingrediente in grado di impreziosire diverse ricette grazie al suo sapore unico e agli abbinamenti raffinati che sa creare.
Nei ristoranti e durante le fiere la «trifola» viene presentata accompagnando diversi piatti della tradizione piemontese: dai tajarin all’uovo, rigorosamente burro e salvia, o generosamente distrubito su una carne cruda (meglio se battuta al coltello, ma va bene anche in “foglioline”); c’è chi esalta sapori e profumi della fonduta con una «grattatina», chi osa l’inosabile, chiudendo la bagna cauda, roba per stomaci forti. E l’elenco potrebbe ancora continuare.
Ma, a questo punto, sorge spontanea la domanda: quale vino si può abbinare al tartufo per esaltarne al meglio le caratteristiche? Essendo l’Astigiano patria del buon vino, le alternative non dovrebero mancare.
«Che si tratti di piatti con tartufo bianco o nero, la scelta del giusto vino da abbinare al tartufo è essenziale per esaltare la degustazione» tengono a precisare gli esperti. Partendo da una considerazione: i vini devono tener conto della caratteristica più evidente del tartufo, il suo profumo pungente. «Quindi meglio scegliere un vino non troppo aromatico, perché rischierebbe di confondere il sapore del tartufo» è il consiglio. Vanno bene sia i rossi che i bianchi (non troppo strutturati), che le bollicine.
Vediamo alcuni consigli. Iniziamo dall’antipasto, un bel piatto di carne cruda: l’ideale sarebbe un calice di Barbera d’Asti (magari in acciaio), un Dolcetto ma da provare anche un buon Grignolino d’Asti. Passiamo al primo, che non possono che essere i «tajarin»: qui andiamo su un bianco, un Arneis Terre Alfieri o un Gavi di Gavi. I secondi: con le uova al tegamino da provare le bollicine dell’«Alta Langa», il metodo classico piemontese; con un piatto di carne rossa si può abbinare un bicchiere di Barolo o Barbaresco, vini di grande struttura; con fonduta, formaggi e salumi al tartufo si può optare tra un Nebbiolo (anche un Terre Alfieri) o un Chardonnay delle Langhe.
Non resta che accomodarsi a tavola: buon appetito e cin cin.