Una citazione di Gandhi recita “vivi oggi come se dovessi morire domani“, mentre il poeta latino Orazio disse “Carpe diem“.
E’ vero, siamo tutti concentrati sul nostro presente, però oltre che ragionare del “hic et nunc”, dobbiamo ragionare anche del futuro, sopratutto adesso che la vita magari scorre veloce e serena.
Nelle situazioni di comfort facciamo fatica a pensare che un imprevisto possa turbare la nostra tranquillità e non ci preoccupiamo troppo di tutelare noi stessi e chi abbiamo a fianco da problemi gravi che possono manifestarsi anche tra molti anni, come ad esempio la non autosufficienza.
Quante persone conosciamo che si sono prese cura dei genitori nella loro vecchiaia?
Se lo hanno fatto personalmente, quanto è stato grande il loro impegno?
E se non hanno potuto farlo di persona perché il lavoro o la distanza non lo hanno consentito, qual è stato il costo per avere qualcuno che lo facesse al posto loro?
Se non c’è lo spazio per gestire una persona nella sua non autosufficienza, quanto può essere costoso garantirgli una degenza in una Struttura all’altezza delle aspettative?
Sono tutte domande a cui magari oggi non diamo peso ma la non autosufficienza è una grave condizione fisica personale, che consiste nell’incapacità di svolgere in completa autonomia anche le più semplici azioni della vita quotidiana come: muoversi e deambulare, lavarsi e nutrirsi o comunicare.
Può determinarsi per tanti motivi, il primo dei quali è certamente l’avanzare dell’età e il naturale indebolirsi del fisico, ma anche a causa di una malattia invalidante, oppure di un trauma violento che lascia delle conseguenze gravi.
Non tutti considerano quanto possa essere oneroso il rischio di non autosufficienza.
È stimato che avere una badante o un infermiere a disposizione di una persona non autosufficiente richieda una spesa di oltre 1.500 euro al mese, mentre per un soggiorno in una Casa di riposo – con vitto, assistenza e consulti medici – il fabbisogno di spesa supera di gran lunga i 2.500 euro al mese.
E’ evidente che siano costi difficilmente sostenibili con la media dei redditi attuali da lavoro, figuriamoci con una pensione di anzianità o di vecchiaia. Il rischio riguarda tutti, ma interessa alcuni più di altri, in base alle situazioni familiari.
Per quanto unite dell’affetto, ci sono famiglie separate dalla distanza come ad esempio quelle in cui i figli si spostano in altre città o all’estero per motivi di lavoro.
Ci sono coppie senza figli, per scelta o perché non ne hanno avuto l’opportunità, per i quali in in tarda età rimane solo la speranza di poter contare sul proprio compagno/a di vita.
Nei casi meno fortunati non c’è neanche un compagno/a su cui poter contare. Il pericolo di trovarsi da soli è reale e con esso quello di non riuscire ad affrontare da soli i costi che abbiamo immaginato, con tutte le conseguenze che ne derivano.
Non possiamo prevedere il futuro pertanto, per risolvere il problema, la cosa più naturale da fare è risparmiare, per “autoassicurarci”, tuttavia senza avere la certezza che la somma di denaro che riusciremo ad accantonare sia sempre sufficiente.
Proprio in considerazione di queste mutate esigenze, nel corso degli ultimi anni, le compagnie assicurative hanno sviluppato un prodotto che mira a risolvere il rischio di non autosufficienza, ossia la Polizza Long Term Care, o “Assistenza di Lungo Termine”.
La garanzia si attiva proprio quando si manifesta la non autosufficienza e la prestazione garantita consiste in una rendita costante e vitalizia, il cui importo viene scelto dall’assicurato in base alle proprie esigenze.
Questa rendita deve essere sufficiente a fornire un supporto economico al verificarsi dell’evento imprevisto andando a sostenere il fabbisogno di spesa necessario per sostenere i costi della non autosufficienza. Inutile sottolineare l’importanza di contrarre questa polizza in età giovanile: più siamo giovani, minore è il premio annuo che dovremmo corrispondere per trasferire il rischio alla compagnia. Ammettiamolo: non è una cosa facile preoccuparsi di un rischio così lontano, anche se spesso ne abbiamo esempi sotto gli occhi, nella vita che ci circonda.
Sappiamo quanto sia difficile investire nella protezione del proprio tenore di vita con così tanto anticipo, ma dobbiamo pensare soprattutto a quale potrebbe essere l’onere da sostenere nel momento in cui non dovessimo farlo.
Pensiamoci, prima che sia troppo tardi!