Stando a quanto è stato messo in evidenza all’interno del rapporto della United Nations Conference On Trade And Development, che è stato diffuso nel corso dello scorso mese di giugno, ecco che l’evento pandemico non ha fatto altro che aumentare, dal punto di vista esponenziale, il bacino di utenti che sono in possesso di valute digitali, sempre più desiderosi di capire come comprare criptovalute.
In questo senso, c’è senz’altro da approfondire la portata globale che caratterizza le criptovalute e che rappresenta anche il principale problema quando si tratta, poi, di sviluppare e mettere in atto un vero e proprio corpus di norme a livello non solo nazionale, ma anche in ambito internazionale.
Ad ogni modo, stando a quanto è stato riferito all’interno di tale rapporto, proprio il fatto che non ci siano delle regole certe, rappresenterebbe un malus in grado di incidere negativamente su tutti quelli che sono gli aspetti convenienti legati all’uso delle criptovalute, sia tra i privati nella quotidianità che per quanto riguarda le istituzioni finanziarie, in modo particolare nei Paesi che si trovano in via di sviluppo.
Cosa viene svelato tramite il rapporto sul mondo delle valute digitali
Il rapporto in questione mette in evidenza il livello di diffusione che ha caratterizzato fino a questo momento la vita delle criptovalute. Soprattutto nel corso del periodo pandemico, la diffusione è stata a livello mondiale, nello specifico riguardante tutti quei Paesi in via di sviluppo.
È importante mettere in evidenza come, tra le altre cose, i primi due posti tra i Paesi in cui si è diffusa maggiormente la tendenza nell’uso delle valute digitali corrispondano a due Stati che, purtroppo, conosciamo molto bene: si tratta della Russia e dell’Ucraina, tra cui c’è una guerra in atto. Non è un caso che i cittadini di entrambi i Paesi avessero, già prima dello scoppio della guerra, trasferito in parte la loro liquidità su delle forme di denaro libere da alcun tipo di vincolo rispetto a delle istituzioni centralizzate.
La forte preoccupazione che mette in mostra questo rapporto svolto dalla UNCTAD è legata al fatto che una simile diffusione delle criptovalute possa, a un certo punto, in special modo in alcune nazioni, mettere a forte rischio la sovranità monetaria nazionale.
Cosa viene suggerito dalla Conferenza
All’interno del rapporto in questione sono presenti anche diverse raccomandazioni a livello politico che tutti i Paesi in via di sviluppo dovrebbero senz’altro prendere come riferimento. In primo luogo, si tratta di cercare di limitare il più possibile la pubblicità che si riferisce alle valute digitali. In seconda battuta, sarebbe fondamentale realizzare e mettere a disposizione dei cittadini un sistema di pagamento pubblico sicuro e affidabile, ma che soprattutto sia vantaggioso e adeguato all’epoca digitale in cui ci troviamo. Un esempio? Una valuta digitale che viene gestita dalla banca centrale nazionale.
Questo tipo di indicazioni serve più che altro contenere la diffusione delle valute digitali a un livello controllabile. D’altro canto, diventa anche fondamentale sapere come scegliere le forme di investimento quando si ha intenzione di scendere in campo nel settore delle criptovalute. La vasta selva di valute digitali attualmente presente rende difficile qualsiasi orientamento. Per questo motivo, è fondamentale comprendere quali siano quelle maggiormente affidabili.
Un altro aspetto piuttosto delicato che è legato al mondo delle valute digitali è quello relativo alle stablecoin. In diverse occasioni, alcune di essere hanno senz’altro giocato un ruolo di primo piano nel favorire quello che viene ribattezzato come il periodo “d’inverno” delle criptovalute in cui ci troviamo attualmente. In effetti, l’incremento di redditività legato a tali asset ha portato le società che emettono stablecoin a cominciare a detenere degli asset particolarmente intrisi di rischi.