Nelle settimane che si avvicinano allo scoccare della primavera, spesso e volentieri si comincia a sentir parlare di nuove collezioni, dedicate ovviamente alle due stagioni calde che stanno per arrivare, e delle varie tendenze in termini di look e abbigliamento che faranno parlare di sé un po’ in tutto il mondo.
Il problema è che la pandemia, un nemico comune da oltre un anno a questa parte, ha reso la vita un po’ più complicata a tutti noi. Quindi, ammirare dal vivo le modelle che solcano le passerelle più famose in tutto il mondo non è più possibile, almeno per il momento, fino a quando questo virus non sarà ridotto a una minaccia molto meno invasiva e grave.
E anche una delle settimane della moda più famose in tutto il mondo, ovvero la London Fashion Week, ha dovuto cambiare pelle nell’edizione 2021, per adattarsi chiaramente alle linee guida dettate inevitabilmente dalla pandemia e dalla necessità di limitare i contagi. La tecnologia ha già rivoluzionato notevolmente ambiti come quello del gaming, l’attività fisica e il benessere, lo sport e tanti altri settori. Anche il settore della moda è stato toccato, come si poteva facilmente intuire.
L’evoluzione della London Fashion Week
La settimana della moda di Londra è uno degli appuntamenti più attesi nel campo della moda ed è stata protagonista di un’evoluzione impressionante dal 1984 a oggi. Come si può notare sul blog L’insider, infatti, la London Fashion Week è cambiata tantissimo rispetto a come è nata trentasette anni fa.
La prima edizione, infatti, poteva contare unicamente sulla presenza di 25 designer e di poche sfilate e presentazione, solo 15. Qualche dato che serve a comprendere come non ci si deve far troppo influenzare dalle sfilate dall’atmosfera tipicamente glamour attuale e da tutti i vari personaggi famosi che si sono accalcati per poter ammirare questo evento dal vivo.
Giusto per fare un esempio, la prima edizione, che si svolse nel febbraio del 1984, è stata realizzata all’interno di un tendone, che venne approntato proprio per l’occasione. Teatro dell’evento fu un parcheggio del Commonwealth Institute di Kensington, nella zona del west end di Londra. Un’edizione che si focalizzò molto sulla qualità e poco sulla quantità, ma che diede il via a un appuntamento imperdibile a livello planetario per questo settore.
Una rivoluzione targata Fashion Tech
Tra gli aspetti che fanno capire come ci si sta orientando verso un futuro sempre più interessante dal punto di vista tecnologico è il fatto che si parla sempre più di frequente di fashion tech. La tecnologia sulla pelle, in modo particolare, è quella più interessante e affascinante.
Basti pensare alle ultime novità e proposte, come ad esempio delle fibre naturali che sono state realizzate a partire da delle bucce d’arancia, che diventano dei meravigliosi foulard proposti in un numero impressionanti di colorazioni differenti. E come non parlare di tutti quei nuovi tessuti che presentano una sensibilità del tutto particolare rispetto alla luce, al punto tale da essere definiti quasi “camaleontici”? L’incontro con la tecnologia ha cambiato e sta cambiando notevolmente il settore della moda.
Una svolta che è legata a una diffusione sempre più a ampio spettro del concetto di wearable technology, che diventa un aspetto che va oltre qualsiasi limite e confine dal punto di vista estetico. Non si può ignorare, al tempo stesso, anche un’importante svolta in chiave eco-friendly, per una moda che vuole diventare sempre più vicina anche ai valori di rispetto ambientale.