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Proteggere l’abbigliamento in modo sostenibile: il copriabiti targato TIPA

TIPA, azienda specializzata da 12 anni nella creazione imballaggi flessibili compostabili, ha infatti pensato a dei copriabiti realizzati in film monostrato, trasparente, leggero, resistente e stampabile non inquinanti

Esistono oggi delle alternative ecologiche ai più tradizionali portabiti che consentano di proteggere capi d’abbigliamento delicati rispettando però l’ambiente? La risposta è affermativa, perché oggi più che mai la sostenibilità è una responsabilità precisa anche e soprattutto nel campo della moda.

Il copriabiti di TIPA

TIPA, azienda specializzata da 12 anni nella creazione imballaggi flessibili compostabili, ha infatti pensato a dei copriabiti realizzati in film monostrato, trasparente, leggero, resistente e stampabile non inquinanti.

Il copriabiti di TIPA, ideale sia per proteggere abiti da donna, maglie, completi da lavoro, possono essere personalizzati in base alle esigenze, coprendo così tanto indumenti corti, quanto quelli lunghi o di media lunghezza: ogni coprièbito infatti viene prodotto in rotolo, con una linea perforata da strappare con facilità.

La sostenibilità della moda è possibile

Parlare di sostenibilità nel mondo della moda non significa però rinunciare al design, anzi. Al fine di rendere il prodotto più accattivante, è possibile infatti personalizzare il copriabiti TIPA con una stampa monocromatica per inserire la comunicazione del marchio. Ma non solo: è possibile riportare sia l’avvertenza di pericolo di soffocamento che la certificazione di compostabilità e le indicazioni per lo smaltimento corretto.

Una scelta condivisa da Gabriela Hearst, designer di abbigliamento che dal 2017, con l’obiettivo di eliminare la plastica tradizionale dalla propria catena di distribuzione, ha scelto il packaging compostabile TIPA. Una scelta sostenibile, etica, senza rinunciare alla qualità, di cui non si è mai pentita e che ancora oggi accompagna i suoi prodotti.

Il mondo della moda e dell’abbigliamento d’altra parte è uno dei settori che più contribuisce a inquinare con plastica flessibile non riciclata. Un’altra via è però possibile. Daphna Nissenbaum, co-fondatrice e amministratrice delegata di TIPA, ne comprese l’importanza già nel 2010. Oggi, 12 anni dopo, mette ancora a disposizione la sua esperienza maturata nel tempo per trovare soluzioni biologiche, ispirate alla natura, che non contemplino l’uso della plastica tradizionale. Per il bene di Madre Terra.

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