Il conto deposito è un prodotto finanziario offerto dalle banche come strumento di risparmio. Per le sue caratteristiche di redditività e per il suo profilo di basso rischio (le somme depositate sono garantite dal Fondo di Tutela dei Depositi fino a un importo di 100.000 euro), può essere preso in considerazione come strumento di investimento per la diversificazione del portafoglio.
La caratteristica principale di un conto deposito è la sua redditività, infatti, sulle somme depositate, la banca riconosce un tasso di interesse attivo più o meno elevato.
Poiché il tasso d’interesse è uno degli elementi più importanti del conto deposito, cerchiamo di capire quali sono le variabili che incidono su di esso. Infatti, più alto è il tasso d’interesse, maggiori saranno gli interessi corrisposti, ovviamente in relazione alla somma depositata.
Conti deposito: un prodotto a tasso fisso
Il tasso d’interesse applicato sui conti deposito è fisso. Ciò significa che il tasso indicato sul contratto di conto deposito non subirà variazioni fino al termine del contratto. Pertanto, non è influenzato dai rialzi o dai ribassi del costo del denaro.
Va comunque sottolineato che i tassi fissi offerti dalle banche sui conti deposito sono legati alle decisioni delle banche centrali (ad esempio, la BCE) sui tassi di riferimento; vi sono periodi in cui le offerte di conti deposito hanno tassi di interesse più alti e altri in cui i tassi sono generalmente più bassi.
Tasso sui conti deposito e vincolo temporale
Esistono due principali tipologie di conti deposito: non vincolati e vincolati.
Nel caso di un conto deposito non vincolato, il titolare può movimentare senza restrizioni le somme depositate. Può infatti effettuare versamenti e prelievi quando vuole senza che siano applicate riduzioni sul tasso d’interesse.
Nel caso di un conto deposito vincolato, il contratto prevede un vincolo temporale sulle somme in deposito. In questo caso, il cliente non può movimentare il denaro depositato per un periodo di tempo fissato dal contratto. Tuttavia, in caso di necessità, si potrà prelevare il denaro, ma ciò comporterà una penale o una riduzione del tasso attivo applicato.
Questa differenza nella libertà di movimento delle somme si concretizza nel fatto che i tassi di interesse nei conti deposito vincolati sono di norma più alti rispetto a quelli garantiti dai conti deposito liberi. Inoltre, generalmente, maggiore è la durata del vincolo, più alto è il tasso d’interesse.
Conti deposito: la ritenuta fiscale l’imposta di bollo
I conti deposito sono generalmente prodotti a zero spese; non sono infatti previste spese di apertura, di gestione e di chiusura. Tuttavia, sugli interessi attivi maturati sul conto viene applicata per legge una ritenuta fiscale del 26%.
Quindi, se per esempio il conto prevede un tasso lordo del 4%, il tasso netto sarà il 2,96%.
Si deve anche ricordare che sui conti deposito è dovuta un’imposta di bollo calcolata in misura proporzionale pari allo 0,2% (2 per mille) della giacenza presente sul conto. La legge prevede inoltre un tetto massimo di applicazione di 14.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche; non vi sono invece limiti per le persone fisiche.
Come si vede, quindi, il rendimento dei tassi è influenzato da vari fattori di cui si deve tenere conto quando si sottoscrive un contratto di conto deposito.