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Lutto

Addio a Mauro Venturini, artefice del capolavoro Voluntas in Serie A

Portó in Italia i fenomeni Anghelov e Quiroga, per più di trent’anni massimo dirigente del volley, cinque stagioni in Serie A

La nostra città perde una pietra miliare dello sport locale e nazionale. È scomparso nelle scorse ore Mauro Venturini, prima atleta del volley poi grande presidente della Voluntas Asti. Divenne massimo dirigente del club nel 1967, e ci rimase per oltre trent’anni. Con il suo intuito e i suoi guizzi da genio del gioco d’azzardo nello sport (portó il primo brasiliano in Italia in Serie A2, Granjeiro) ebbe il merito di scoprire un fenomeno come Yordan Anghelov, centrale della Nazionale bulgara seconda alle Olimpiadi di Mosca 1980 divenuto bandiera del nostro volley. Altro grande acquisto fu quello di Raoul Quiroga, ad Asti per un anno quando la Riccadonna vinse a Modena 3-1 e i canarini l’anno dopo acquistarono l’argentino che per anni dominò nella Serie A italiana e vinserolo scudetto.

Con la Voluntas, allenata anche da Nino Cuco, poi vice di Pittera in azzurro, riuscì a raggiungere la massima serie e ci rimase cinque stagioni conquistando anche il quarto posto in regular season che valse la qualificazione alle Coppe Europee nei primi anni Ottanta. In Coppa Confederale la Riccadonna affronta nel 1983 l’Hapoel Tel Aviv passando il turno, poi sfida il NoviSad, cedendo nel match di andata e ritorno (quella coppa la vinse la Panini Modena).

Tra le perle della Voluntas, che aveva in regia Pierpaolo Martino, attuale coach dell’Hasta Volley e primo grande alzatore di stazza, il terzo posto in Coppa Italia.

Tra le sue invenzioni, rese Asti capitale della pallavolo mondiale invitando squadre blasonate a partecipare al Torneo Internazionale che toccava diverse città della regione. Nel 1983 la Riccadonna, di fronte a 1100 spettatori, vinse il primo set della finale per poi cedere 3-1 di fronte ai mostri del CSKA Mosca.

Lascia tre figlie e la consorte Milena, oltre al caro fratello Roberto. Nel 1967, quando divenne presidente, era vicino a completare il percorso di laurea in medicina: abbandonò gli studi per il grande amore per la pallavolo e gli astigiani saranno sempre grati a Mauro per aver operato questa scelta di cuore, per la passione e la competenza che l’hanno caratterizzato. Grazie a Venturini abbiamo ammirato la nostra città nel gotha del volley.

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