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Tamburello a muro

Alessandro Redoglia: «Non mi interessa nient’altro che non sia il Grazzano»

La società aleramica, della quale è presidente dal 2009, recita ogni anno un ruolo di primo piano nel “muro”
Alessandro Redoglia è una delle figure di maggior spicco nella storia del tamburello grazzanese. Grande passione, un attaccamento smisurato alle vicende del paese ed un entusiasmo contagioso: tre aspetti che hanno contribuito a scrivere pagine fondamentali nel percorso della società sportiva aleramica.

Redoglia si racconta così.

«Sono presidente del Grazzano dal 2009. Dopo anni di inattività avevamo rimesso in piedi la squadra partecipando al campionato di serie B. Erano, per intenderci, gli anni di Dario Biletta e Mauro Fracchia, grazie ai quali abbiamo raggiunto il prestigioso traguardo dell’ascesa nella massima serie. Debuttammo con un organico che aveva quale punto di forza Stella. Ci trovammo ad affrontare diverse difficoltà ma poco alla volta riuscimmo a trovare il giusto assetto e le soddisfazioni iniziarono ad arrivare.»

Il 2012 fu una stagione che vi regalò gioie ed emozioni forti…

«Sì, in particolare la partita con il Moncalvo costituisce uno dei miei ricordi più belli. Sembrava persa, poi due palline, o meglio ancora un paio di giocate a nostro favore, cambiarono la situazione e ci cambiarono la vita.»

Tanti anni trascorsi in questa disciplina portano ad accumulare una notevole esperienza…..

«E’ vero. Ed io tutta l’esperienza che ho acquisito l’ho messa al servizio del Grazzano. Mi sono dedicato e mi dedicherò esclusivamente a questa società. Non mi interessa nient’altro che non sia il Grazzano. Dal punto di vista societario ci autogestiamo e devo dire che riusciamo a farlo più che dignitosamente. Con sponsor, incassi e qualche piccolo sacrificio personale riusciamo ogni anno ad allestire organici competitivi e a recitare un ruolo da protagonisti. Per il futuro vedremo se sarà possibile coinvolgere Fulvio Natta, una sorta di icona per la specialità del muro.»

Una valutazione sulla scorsa stagione?

«Nonostante alcuni intoppi sul nostro cammino direi che non si è trattato di un’annata negativa. Abbiamo conquistato la Coppa Italia, che resta pur sempre un obiettivo di prestigio. In campionato invece ci siamo fermati alla semifinale, battuti alla “bella” dal Calliano.»

A Grazzano il tamburello fa da traino anche al circolo del paese?

«Certo, se la società gira al meglio e si crea entusiasmo, anche il circolo di riflesso ne trae importanti benefici. Mi lascio coinvolgere: arrivo ad affermare che se mi chiedessero, per il bene del Grazzano, di non assistere più a partite di tamburello della mia squadra, non esiterei a farlo.»

Come si presenta la stagione 2023?

«Il campionato si annuncia molto competitivo. Insieme a Piero (Monti, n.d.r.) abbiamo puntato su una base consolidata composta da Vittorio Fracchia e Maurizio Marletto. A completare l’organico saranno Mattia Musso, Luca Soffientino, Elia Volpe e Amedeo Gatti, di recente già operativi sul campo di Solonghello.»

Nella foto, da sinistra, Alessandro Redoglia, Maurizio Marletto e Pietro Giroldo.

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