Due stagioni da protagonista, una fascia di capitano portata con onore, ricordi indelebilmente scolpiti nella mente, un presente coi cugini dell'Albese del ds astigiano Tony Isoldi. Domenica i
Due stagioni da protagonista, una fascia di capitano portata con onore, ricordi indelebilmente scolpiti nella mente, un presente coi cugini dell'Albese del ds astigiano Tony Isoldi. Domenica i destini di Andrea Incontri e dell'Asti si incroceranno nuovamente in un "derby del tartufo" senza esclusione di colpi. Sarà l'occasione per gli ospiti (inizio gara fissatoalle 14,30 al Censin Bosia) di avvicinare la quota salvezza, per i galletti di staccare definitivamente le zone pericolose e acciuffare quelle elitarie del torneo.
Andrea, recentemente hai sposato la causa dell'Albese: come è stato l'approccio con la nuova società?
«Direi buono, ho smaltito un leggero guaio fisico e domenica credo di aver disputato una buona gara. Conosco poco le squadre al via del girone A, ma la sensazione è che sia un torneo equilibrato, lo ha dimostrato il nostro match contro il Vado, formazione di rango che qualcosa difensivamente comunque concede. Non ci sono team materasso, ma nemmeno corazzate come il Cuneo che ci superò nella corsa alla Lega Pro tre anni fa».
A proposito, facciamo un passo indietro: che ricordi hai dell'esperienza in biancorosso?
«La mia avventura di due anni all'Asti è stata estremamente positiva, ho grandi ricordi. Un campionato straordinario e una salvezza faticosa ma meritata l'anno successivo. Tante belle domeniche, se c'è un rammarico, il solo, è quello di non essere riusciti a mantenere il secondo anno l'organico della stagione precedente, ma in campionati come la D accade molto spesso».
Qual è il gol o la partita che porti nel cuore della tua avventura coi galletti?
«La rete del definitivo 2-2 realizzata con l'Asti di Fossati al Fausto Coppi di Tortona contro il Derthona. Per due motivi, l'ho messa a segno contro la mia ex squadra ed è servita a pareggiare e trovare energia nella corsa al mantenimento della categoria».
Torniamo al presente: domenica chi vincerà tra Asti e Albese?
«Difficile dirlo, la certezza è che affrontiamo un avversario molto competitivo».
Quali i possibili uomini decisivi?
«Direi che per i galletti la differenza può farla il fantasista Lewandowski, per noi Marjanovic, un attaccante alto e fisico ma dotato di tecnica invidiabile. Entrambi, se in giornata, hanno colpi di altra categoria e possono indirizzare una gara».
Davide Chicarella