Dopo aver ottenuto la salvezza diretta in serie D, lAsti Calcio comincia a gettare le basi in vista della stagione agonistica 2015-2016. Dobbligo alcune domande al presidente biancorosso Pier
Dopo aver ottenuto la salvezza diretta in serie D, lAsti Calcio comincia a gettare le basi in vista della stagione agonistica 2015-2016. Dobbligo alcune domande al presidente biancorosso Pier Paolo Gherlone.
Come procede loperazione di scissione della società?
«E convocata in sede lassemblea ordinaria dei soci venerdì 29 maggio. Da una parte rimarrà lattuale sodalizio (S.D. Asti Calcio s.r.l., ndr), che si occuperà di tutto il settore giovanile ad eccezione degli Allievi prima fascia. Verrà gestito con la collaborazione di alcuni genitori che diventeranno dirigenti. Inoltre avrà o una squadra Allievi di calcio a cinque o una formazione di calcio femminile. Questa struttura societaria rimarrà invariata con me presidente, e si occuperà anche della gestione di tutti gli impianti sportivi nonché dellorganizzazione di eventi e manifestazioni. Dalla scissione nascerà il nuovo Asti Calcio Football Club, che con la vecchia matricola e gli stessi colori sociali iscriverà ai campionati di competenza la prima squadra, la Juniores nazionale e gli Allievi prima fascia».
Sembra che lipotesi riguardante Mario Pranzani e Claudio Dondi, visti allo stadio recentemente, non sia la più percorribile…
«Ci sono tre trattative aperte, tutte reali e percorribili, una del Torinese, laltra del Milanese e la terza veneta. Andremo verso la soluzione che ci darà più garanzie per poter realizzare un progetto ambizioso al fine di portare lAsti Calcio in Lega Pro nel giro di tre anni».
E vero che fa parte della cordata il padre del portiere biancorosso Montrucchio?
«Cè stato un contatto con il signor Montrucchio, ma non rientra in una delle tre trattative».
Si dice che tu, comunque, manterrai il 30% delle quote…
«Resterò presidente della S.D. Asti Calcio perché ho sempre creduto nel settore giovanile. Infatti, voglio dedicarmi interamente al vivaio. Per quanto riguarda invece la nuova società, in tre anni ho dato tanto, forse troppo, tra alti e bassi, e ora è opportuno che ci sia una ventata di novità. Anche se rimarrò nella nuova società con incarichi ancora da definire, la presidenza dovrà essere assunta da chi avrà la maggioranza delle quote societarie. E una delle tre cordate prevede proprio il mio 30%».
Un commento sul nuovo scandalo del calcio-scommesse?
«Mi spiace essere stato profetico già mesi fa quando dissi che in campo dilettantistico era troppo alto il rischio di gare combinate. Comunque, mi fa piacere che lo stesso Tavecchio abbia detto che si dovrebbero vietare le scommesse in D, ma ormai è tardi. La cosa mi dà amarezza e tristezza».
Gianni Truffa