Sono una delle realtà più belle e rappresentative dell'atletica astigiana, oltre che l'esempio lampante che lo sport, quando è fatto bene, non può che essere salutare: sono i Master della
Sono una delle realtà più belle e rappresentative dell'atletica astigiana, oltre che l'esempio lampante che lo sport, quando è fatto bene, non può che essere salutare: sono i Master della Vittorio Alfieri C.R.A., capace in questi ultimi anni di vincere praticamente tutto in Italia e ben comportarsi anche nelle manifestazioni in giro per il mondo. Solo una settimana fa da Ancona, sede dei Campionati Italiani Indoor, gli astigiani sono tornati a casa con ben 16 medaglie , di cui 4 del metallo più prezioso.
Anime di questa formazione sono Roberto Amerio e Stefania Giulivi che, oltre ad essere i responsabili rispettivamente della squadra maschile e di quella femminile, e atleti sempre pronti a gareggiare, all'interno del sodalizio biancoverde sono anche tra i più stimati e presenti allenatori delle nuove leve della Vittorio Alfieri. Abbiamo voluto chiedere a Roberto, che è anche presidente della Fidal provinciale, alcune impressioni sul suo modo di intendere l'atletica e sul momento che questa sta passando sia in ambito Master che giovanile.
Roberto, tu che l'atletica la pratichi da quando sei giovane, hai cambiato il tuo modo di viverla?
«Ben poco; l'entusiasmo e la voglia di confrontarmi con me stesso e con gli altri sono gli stessi di una volta, perché la passione e l'agonismo sono sempre uguali. Anzi, spesso nelle categorie Master questi aspetti sono anche più evidenti, paradossalmente, che nelle categorie giovanili e assolute. Chiaramente è cambiata l'età e tutto quello che questo comporta».
Quello che colpisce della squadra Master è l'affiatamento, vi allenate spesso assieme e fate le trasferte sempre in gruppo; quanto è importante essere un "gruppo" in uno sport individuale?
«Il gruppo è tutto, fa la differenza, sempre, sia tra i giovani che tra noi Master: noi abbiamo la fortuna di essere una bella squadra; ci siamo trovati ad allenarci assieme anche un po' per caso, perché l'orario coincideva con la pausa del lavoro, poi l'amicizia che già ci legava ha fatto il resto, cementandosi ancora di più. Questo è stato importante e di traino soprattutto per chi è meno motivato e che se dovesse allenarsi da solo probabilmente si perderebbe».
Quale è la situazione dell'atletica astigiana oggi?
«La situazione è abbastanza rosea con un buon numero di atleti di livello, che ben si comportano anche in campo nazionale. Il numero dei praticanti è soddisfacente un po' in tutte le categorie e questo permette di poter avere sempre un buon ricambio e giovani interessanti.
Certo, è sempre difficile per realtà come le nostre riuscire a gestire il passaggio dei ragazzi dalle scuole superiori all'università: spesso chi non riesce a fare il salto di qualità a quell'età smette con lo sport agonistico. Noi della Vittorio Alfieri cerchiamo di far capire ai ragazzi che siamo una grande famiglia in modo che quando vogliono tornare ad allenarsi le porte sono sempre aperte».
Che consiglio daresti a chi vorrebbe iniziare a fare sport, ma è convinto di non avere più l'età?
«Tutto si può sempre fare; ma bisogna avere la pazienza di iniziare con calma e gradualità, specie chi magari l'atletica o lo sport in generale l'ha vissuto da giovane, per poi abbandonarlo. Quando si riprende, la testa è quella dei 20 anni, ma il fisico non lo è più e quindi le possibilità di infortunarsi esistono».
Michele Anselmo