«Con i ragazzi sono stato, come è il mio solito, molto chiaro prima dell'inizio della stagione: quest'anno Asti deve vincere il campionato. Non è pensabile mantenere questi assetti e
«Con i ragazzi sono stato, come è il mio solito, molto chiaro prima dell'inizio della stagione: quest'anno Asti deve vincere il campionato. Non è pensabile mantenere questi assetti e soprattutto questi costi se si continua a non vincere la competizione più importante. Se loro non cambieranno, e in fretta, registro, a fine stagione a livello societario trarremo le nostre conclusioni e con ogni probabilità decideremo di aprire un nuovo ciclo visto che questo, pur formato da grandissimi campioni, si è rivelato perdente». Con queste parole il vicepresidente orange Claudio Giovannone aveva espresso a chiare lettere il pensiero societario sul futuro dell'Asti Calcio a 5 nel post gara di una deludente Coppa Italia. I playoff scudetto, purtroppo, si sono conclusi con l'amara eliminazione in semifinale contro la Luparense. Il futuro prossimo ha i crismi di una mini rivoluzione, ma anche di una evoluzione. Sarà un Asti diverso per protagonisti, non certo per ambizione e voglia di primeggiare. Questo emerge dalle parole di una delle bandiere nero-arancio, quel Sinisa Milosevic prima giocatore, ora allenatore del settore giovanile e dirigente del sodalizio presieduto da Maria Cristina Truffa.
Nino, nelle scorse ore sono arrivati gli addii di Cavinato, Patias, Vampeta, Kiko e Corsini: immagino non sia stato facile salutare tanti campioni che per molti anni hanno vestito questa divisa…
«Per me non è facile dire a un ragazzo dopo un mese di allenamento che non fa parte del nostro progetto, figuriamoci dover salutare calciatori che hanno vissuto stagioni importanti. La scelta di comunicarglielo già ora è però voluta da parte della società, avranno così modo di valutare le opzioni più interessanti per il loro futuro».
Sarà un Asti diverso ma non meno forte, dico bene?
«Assolutamente, in questa squadra arriveranno prime scelte, giocatori di qualità, ma soprattutto uomini con grande umiltà e fame di successo».
Si parla di candidati eccellenti come Rogerio, Manfroi, Nora, Duarte, Jonas, Bocao, Putano, Romano, Follador e molti altri. Ci confermi l'interesse per loro?
«Nomi ora non se ne fanno. A inizio luglio si aprirà il mercato e saprete quali saranno le scelte degli orange, ripartiremo da coach Polido e da conferme eccellenti, come quelle di Fortino, del nostro capitano Ramon, di Wilhelm, di Celentano, Casalone, Casassa».
Lima resterà con voi?
«La nostra speranza è questa. Gabriel sogna di chiudere la carriera in Spagna ma ci auguriamo che rinvii questa esperienza ancora per un po'».
Intanto in finale sono arrivate Acqua&Sapone e Luparense: sono le due squadre migliori?
«Non si arriva in finale per caso, se l'hanno raggiunta è perché lo meritano. Resto dell'idea che per noi era più facile vincere il tricolore nel 2012-13, quest'anno le finaliste sono frutto dell'assemblaggio di quattro super squadre. L'anno prossimo vogliamo esserci noi, con una squadra diversa, ma certamente affamata di sucesso».
Davide Chicarella