Stop al Rally Vigneti Monferrini. Il sindaco Paolo Lanzavecchia non ha concesso l’autorizzazione alla chiusura delle strade di competenza il 20 e 21 marzo prossimi, delle aree assistenza e degli spazi necessari alla carovana rallystica individuati all’interno della città e del territorio comunale.”
Scelta di opportunità e, con il probabile ingresso in zona rossa, di buon senso – spiega il sindaco – Con un lockdown che costringerebbe i canellesi in casa, negozi, bar e ristoranti chiusi e tutte le limitazioni imposte dalla pandemia, una manifestazione che attira appassionati e curiosi non sarebbe stata compresa. Sobbarcare, poi, forze dell’ordine e Polizia Locale con vigilanza anti-assembramento lungo le strade collinari sarebbe stata un’incombenza estremamente pesante”.
Anche il ritorno economico parrebbe limitato rispetto al passato. “E’ pur vero che con l’asporto qualche locale avrebbe probabilmente lavorato, ma siamo sempre lì: rispettare le regole è fondamentale per fermare la pandemia. Il rischio era alto, ed io ho a cuore la salute dei cittadini”. Ma non è chiusura tout court. Conferma, Lanzavecchia, “di aver dato ampia disponibilità a svolgere il rally in un periodo sicuro sotto il profilo dell’emergenza. Concederò tutte le autorizzazioni necessarie purché le condizioni sanitarie lo consentano”.
Notizia rimbalzata in città in mattinata salutata dai canellesi con approvazione unanime. “A Pasqua non potremo uscire di casa. Perché rischiare adesso con delle macchine che rombano tra le vigne quando la si può rinviare?”- era il commento che si coglieva al mercato settimanale.
Gara, quella dei Vigneti Monferrini, che si sarebbe potuta comunque svolgere. Transitata tra le prove a validità nazionale, secondo la legge rientra nel novero delle manifestazioni sportive che si possono tenere “all’aperto senza la presenza di pubblico”. Criticità, quest’ultima, difficilmente arginabile in appuntamenti motoristici al di fuori dei circuiti chiusi.