Cerca
Close this search box.
Censin Bosia, stadio troppo piccoloper due squadre astigiane?
Sport

Censin Bosia, stadio troppo piccolo
per due squadre astigiane?

Uno stadio troppo piccolo per due squadre? Questo il paradosso degli ultimi giorni nell’Astigiano, con una querelle intensa tra due società, l’Asti e le Colline Alfieri Don Bosco, che hanno

Uno stadio troppo piccolo per due squadre? Questo il paradosso degli ultimi giorni nell’Astigiano, con una querelle intensa tra due società, l’Asti e le Colline Alfieri Don Bosco, che hanno battibeccato a lungo per l’utilizzo della struttura del “Censin Bosia”. Procediamo con ordine. In tarda primavera la società gialloblù, gestita dalla famiglia Di Maria, manifesta la volontà di disputare le partite casalinghe in Eccellenza presso la struttura di via Ugo Foscolo: i galletti accettano, mentre sembra che nelle intenzioni di entrambi i sodalizi ci sia quella di instaurare una proficua collaborazione.

Bastano poche settimane perché accada l’esatto contrario: scaramucce di vario genere, allenatori che “cambiano maglia”, e la presunta violazione di un “patto tra gentiluomini” per cui non ci si sarebbe dovuti “fare la guerra” in sede di campagna acquisti, sia essa senior o riguardante il settore giovanile. Nell’accordo tra società c’era anche la concessione della struttura di Isola per la Juniores nazionale dell’Asti, campo che, a parere dei galletti, si è rivelato non a norma. La conseguenza di tutto ciò? I biancorossi, gestori dello stadio sino al 2022, hanno chiuso le porte della struttura ai “cugini”, i quali a loro volta hanno richiesto l’intervento del Comune per sbrogliare la matassa e poter scendere in campo il weekend scorso per la prima di campionato. Fine della storia?

Non del tutto. L’unica certezza è che recentemente il campo di Isola è stato messo a norma per l’attività Juniores nazionale, pertanto sarà disponibile per i match dell’Asti. «Abbiamo lasciato ogni decisione al Comune. L’accordo è saltato, e per noi il campo è indisponibile. Secondo noi il Colline Alfieri non può giocare allo stadio fino a quando non verranno presi nuovi accordi», commenta il patron biancorosso Pier Paolo Gherlone. «Il Comune – ha continuato Gherlone – ci ha chiesto di dargli le chiavi, e noi le abbiamo consegnate alla Polizia municipale. E’ stato però il nostro magazziniere a tracciare le righe del campo perché non volevamo creare danni. Per noi è un atto di grave ingerenza. Sarebbe meglio che il Comune pensasse di più a pagare i contributi, anziché pensare a chi deve giocare nel nostro impianto».

«L’apertura del terreno di gioco di domenica scorsa – commenta l’assessore ai Lavori Pubblici, al Personale e al Bilancio Alberto Bianchino – è stato un passaggio intermedio. Bisognerà comunque chiarire bene quali siano i compiti del Comune e quali quelli dell’Asti Calcio». «Il rapporto tra il Comune e l’Asti è di concessione: noi paghiamo il riscaldamento e diamo 60.000 € ai galletti per la manutenzione e la gestione». In merito ai contributi che a giudizio del patron dell’Asti il Comune dovrebbe pagare, Bianchino risponde: «Nel dettaglio ho già fatto alcuni incontri con Gherlone, e non farei alcun commento. Ci incontreremo, ma su un piano ancora più tecnico». Chi si occuperà di gestire lo stadio durante le gare del Colline Alfieri?

«Non mi è piaciuto il fatto che la Juniores dell’Asti si sia allenata domenica mattina al Campo 1. Comunque farò un sopralluogo circa gli aspetti tecnici della manutenzione per poter operare le scelte più opportune. Se l’Asti Calcio farà ciò che deve fare, non ci saranno problemi, altrimenti valuteremo la convenzione precedentemente stipulata. Del resto, lo stadio va usato». Su alcune testate giornalistiche è emersa anche la possibilità di un’eventuale denuncia da parte del Comune nei confronti dell’Asti: «Se il Colline Alfieri non avesse giocato, i biancorossi avrebbero dovuto rispondere dell’accaduto. A questo punto, invece, cercheremo di evitare il problema in occasione della prossima partita casalinga dei gialloblù», conclude. L’augurio è che si arrivi presto a una risoluzione di questa stucchevole querelle. Almeno ce lo auguriamo.

Davide Chicarella e Gianni Truffa

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Scopri inoltre:

Edizione digitale