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Sport

Futsal, Coppa Italia di veleni
Gli orange cedono ai rigori in finale

“Sicuro quest’anno non siamo i più forti di tutti ma con gli attributi spesso le guerre si vincono”. E’ utile ripartire da un post di alcuni giorni fa del patron nero-arancio Claudio

“Sicuro quest’anno non siamo i più forti di tutti ma con gli attributi spesso le guerre si vincono”. E’ utile ripartire da un post di alcuni giorni fa del patron nero-arancio Claudio Giovannone per raccontare una finale lottata strenuamente, che ha regalato emozioni a non finire ma in cui pesano come macigni le discutibili decisioni arbitrali. L’Orange Futsal esce a testa altissima dal Pala Giovanni Paolo II e cede le armi ai calci di rigore nella finalissima della Final Eight di Coppa Italia. Non sono bastati i tempi regolamentari e nemmeno i supplementari ad assegnare il trofeo, ci sono voluti i penalty. Dopo l’1-1 a fine gara, due errori su tre conclusioni della squadra astigiana hanno permesso ai padroni di casa del Pescara di festeggiare il successo e vendicare il ko dello scorso anno. I “delfini” di Colini si sono confermati una corazzata, hanno creato molte occasioni gol, più di quelle degli avversari, e si sono permessi il lusso di lasciare ai box Nicolodi, Betao, Calderolli e Borruto, oltre allo squalificato Salas, i nero-arancio non sono certo stati da meno. Hanno messo in mostra la grinta dei veterani Bertoni, Nora e Duarte, la crescente sicurezza di Bocao, lo straordinario talento di Espindola, oltre alla straripanza fisica di Chimanguinho. La partita si è decisa alla “lotteria” dei rigori, la stessa che aveva premiato i piemontesi nei quarti e in semifinale, quasi per uno scherzo del destino, a indirizzare il match sono state però le opinabili decisioni arbitrali: un mancato rosso a Caputo per gomitata al volto su Chimanguinho e l’espulsione severa del pivot sono e saranno per giorni elementi di discussione, e hanno indotto la società astigiana a rinunciare alla premiazione con decisione presa prima della fine del match e a comunicare il silenzio stampa (”con riferimento alle affermazioni del presidente Giovannone, apparse sul suo profilo facebook, la Divisione Calcio a 5 ha comunicato il trasferimento degli atti alla Procura Federale per le valutazioni di competenza”, cita un comunicato dell’ultim’ora). La straordinaria resistenza agli attacchi biancocelesti in inferiorità numerica è invece l’immagine esaustiva di una compagine che, come descritto dal suo patron, ha attributi e carattere da vendere e, proseguendo su questa strada, potrà legittimamente aspirare a raggiungere quello scudetto che ancora manca in bacheca e tutti i tifosi accorsi in Abruzzo da tempo sognano.

La cronaca
La squadra ospite passa in vantaggio dopo 10’’ con Bertoni, che in spaccata trafigge Capuozzo. Il Pescara reagisce e Rogerio scaglia un sinistro a botta sicura ma il suo tiro viene intercettato da Crema. Insiste la squadra di Colini: azione di Cuzzolino che sbaglia a pochi metri dalla porta. Inizia la ripresa e la squadra astigiana sfiora il raddoppio: puntata di Romano che impegna Capuozzo, poco dopo deviazione ravvicinata di Chimanguinho che viene ostacolato a pochi passi dalla porta. La risposta del Pescara non si fa attendere: Cuzzolino di destro chiama alla super parata Espindola. Il Pescara preme e prova alzare il ritmo: viene premiato dal solito gol di Canal, dopo una respinta del portiere su Lara. Dopo l’1-1 Chimanguinho viene fermato per gioco pericoloso, protesta e l’arbitro, severamente, lo espelle. Il Pescara macina gioco e colpisce un palo con Canal. Insiste Ercolessi, ma Espindola risponde prontamente. L’Orange Futsal stoicamente resiste e il Pescara non sfrutta l’uomo in più: si va ai tempi supplementari. Il primo tempo si apre con un piazzato di Canal respinto da Espindola. Risponde Duarte che spara col sinistro. Espindola è ancora super all’inizio del secondo supplementare sia sul sinistro di Rogerio che sul destro di Grello. Negli ultimi minuti prevale la paura e la gara si trascina fino ai rigori, dove il Pescara decide di inserire il secondo portiere Pietrangelo, che diventa un eroe. Para due rigori su 3 a Crema e Bertoni, e Rogerio ringrazia: trasforma il rigore e decide la finale.

Davide Chicarella

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