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Sport

Chimanguinho, la nuova stella
orange da Pato al futsal

Dal calcio a 11 accanto a Pato e Marquinho al grande futsal di serie A il passo è breve se si possiede una classe cristallina: la storia di Leandro Chimango, per tutti Chimanguinho, merita di essere

Dal calcio a 11 accanto a Pato e Marquinho al grande futsal di serie A il passo è breve se si possiede una classe cristallina: la storia di Leandro Chimango, per tutti Chimanguinho, merita di essere raccontata nei dettagli. Giramondo del pallone, pivot di Venezia, Marca e Real Rieti, sta vivendo la stagione della consacrazione: tanti gol con la squadra di Patriarca, la maglia della Nazionale e l'approdo in maglia orange sono le tappe di un 2014-15 che per essere perfetto dovrebbe avere come degna conclusione la conquista dello scudetto.

Leandro, intanto benvenuto ad Asti. La prima domanda è d'obbligo: è stato più difficile per te lasciare Rieti o per il Real lasciarti libero di approdare in Piemonte?
«Penso sia stato più arduo per loro decidere di cedermi, stavo vivendo una stagione importante ed ero un elemento fondamentale per il Real. Ora Rieti ha acquisito un nuovo pivot (Alemao, ndr) e mi auguro possa fare buone cose, per me tuttavia non è più il momento di pensare al passato, il mio presente è l'Asti e sono concentrato solo sulla ricerca del tricolore».
Nei mesi scorsi il patron orange Claudio Giovannone non ha esitato a celebrare il tuo talento sui social network con attestati di stima: quanto è prezioso per te giocare per questa società e ritrovare coach Polido?
«E' un grande motivo d'orgoglio, ho lavorato con Polido per un mese e mezzo alla Marca e posso dire che è il miglior allenatore d'Italia. La stima della dirigenza, di Claudio, è stata decisiva per voler fortemente vestire questa maglia».

Una curiosità: hai giocato a calcio in gioventù. Come è nata la tua scelta di dedicarti al futsal?
«Da piccolo, come la maggior parte degli atleti brasiliani, mi allenavo sia a undici che a cinque. Ho poi avuto modo di giocare a calcio in società importanti come il Sao Paolo e l'Internacional di Porto Alegre. Al mio fianco ho avuto campionissimi come Pato e Marquinho, centrocampista ex Roma. Successivamente mi sono trasferito al Le Mans in Francia, ma il fatto di non avere il procuratore mi ha frenato. Ero un attaccante e, capito che la mia strada si era interrotta, ho scelto quindi di dare tutto per il futsal».
Nel 2014 hai segnato tanto con Rieti, hai conquistato anche l'azzurro e sei approdato all'Asti: per rendere davvero completo un anno speciale manca solo il tricolore…
«Dici bene, l'Asti, con gli ultimi acquisti, è forse la squadra più forte, ma non sempre vincono i migliori. Lavorerò sodo assieme ai miei compagni per creare un gruppo in grado di primeggiare. I nero-arancio meritano di cucirsi lo scudetto sul petto».

Davide Chicarella

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