I Comuni rivendicano il loro ruolo da protagonisti
L’orgoglio dei Comuni va in pista subito dopo la conclusione del Palio a loro riservato. Cori e striscioni per manifestare il disappunto sulla formula, proposta per il 2019, con i sette centri della Provincia divisi dagli altri rioni e borghi cittadini sulla base di una discutibile discriminazione territoriale e non per meritocrazia o per sorteggio. Da secoli a contendersi il Palio ci sono, oltre ai comitati cittadini, anche alcuni borghi del “contado” alcuni dei quali oggi, per la cronaca, sono diventati la seconda, la terza e la quarta città della nostra Provincia. Non, quindi, proprio gli ultimi della lista. Questo malcontento è stato frutto della mancanza di un accordo dopo lunghe ed estenuanti trattative portate avanti dai Comitati Palio, e dai loro rispettivi primi cittadini, con il sindaco Maurizio Rasero. Tutti e sette i Comuni, in piazza, hanno srotolato due striscioni che recitavano: “Rispettiamo 700 anni di storia” e “1 Palio – 21 partecipanti – 1 vincitore”. Una richiesta implicita a ritornare alla vecchia formula, con i 21 concorrenti divisi in tre batterie prima della finale. Rasero dalla tribuna guardava impassibile il passaggio dei manifestanti e, controllando l’orologio, minacciava espulsioni per chi avesse fatto saltare la diretta Rai. Tutto, però, è andato bene e i comuni hanno rispettato i tempi, senza sforare o rovinare la Festa, manifestando con rispetto ed educazione il loro dissenso.
«L’unico momento bello è stato il giro di protesta»
“Siamo felici di essere stati, in quanto vincitori in carica, i capofila di questa pacifica, colorata e rispettosa manifestazione di dissenso. Ancora più orgogliosi di aver avuto al nostro fianco tutti i comuni per dire no a un Palio senza pari dignità”, si esprime così il rettore di Baldichieri, fresco trionfatore, Federico Robino. “È stata stupenda l’accoglienza del pubblico dalle tribune e dal parterre. Tutti ci applaudivano e ci manifestavano apertamente il loro sostegno. Veramente commovente”, dice Sara Giaretti, figura storica Comitato Palio Baldichieri. Sulla stessa linea anche Annalisa Guarino, vicerettore di Moncalvo, ultimo vincitore della corsa a 21: “In un Palio che non mi è piaciuto per molti e troppi motivi, come tribune e parterre eccessivamente vuoti oppure per i tempi contingentati, l’unico momento bello è stato il giro di protesta fatto dai comuni. Tutte le tribune, eccetto quella del Borgo del primo cittadino, ci hanno applaudito e urlato ‘siamo con voi’. La provincia non lo vuole questo Palio, la città non lo vuole questo Palio, questo Palio è piaciuto a pochi o a quasi nessuno”. Anche Renzo Rebaudengo, rettore di Montechiaro, tiene a sottolineare: “Abbiamo dimostrato la nostra unione e forza. Anche il pubblico della piazza ci ha platealmente detto che è con noi. Per questo non molliamo. Viva il Palio vero”.
«Poco rispettoso rilegare i comuni ad una corsa»
Pierpaolo Verri, ex rettore di Nizza, spiega il perché della partecipazione a questo Palio: “Abbiamo partecipato perché è un’edizione straordinaria, una tantum, ma non riteniamo corretto e poco rispettoso rilegare i comuni ad una corsa quando i comuni sono sempre stati parte integrante del Palio di Asti e della sua storia e tradizioni”. “Il festeggiare tutti insieme la vittoria di uno di noi è stato un bel esempio di unione e sodalizio tra i comuni – continua Verri – mentre i due striscioni esposti durate i festeggiamenti come i nomi dei nostri cavalli con cui sono stati iscritti alla corsa dimostravano con poche parole il nostro pensiero. Peccato che i nomi Orgoglio, Supercalifragilistichespiralidoso, Per un Capriccio, Come una volta, Ventuno e Dignità venivano sostituiti sul foglio ufficiale, consegnato dal Comune alla Rai e allo speaker della manifestazione. Questo ci ha fatto particolarmente arrabbiare perché ci è sembrata una chiara volontà di impedirci di esprimere il nostro pensiero. Di una cosa, però, voglio ringraziare Rasero: di aver tolto la telecamera della Rai dalla tribuna Canapo che toglieva la vista della mossa a chi pagava un biglietto 90 euro. Il sottoscritto è dal 2004 che lo chiedeva”.
Rasero: «Protesta totalmente idiota e priva di senso”
Dal canto suo il Sindaco Rasero ha apostrofato la protesta come “totalmente idiota e priva di senso” senza, per altro spiegare, il perché di questo giudizio e, a suo avviso, dietro ci sarebbe la regia di alcuni amministratori locali. Quello che è certo è che la questione non finisce certamente qui, anzi si può dire che sia appena iniziata. Vedremo e seguiremo nelle prossime settimane l’evoluzione della vicenda.