Davide Tosetti, l’asso dietro le quinte delle star dello sport
Una grande eccellenza astigiana. Davide Tosetti incarna alla perfezione la definizione di “cittadino del mondo”: negli ultimi quindici anni ha vissuto in Inghilterra, Australia, India e Stati Uniti, ad amplificare però il suo status di astigiano doc è la sua felicità nell’affermare che, vivendo ora a Montecarlo, è a un passo da Asti, Torino e Milano. Dai famigliari, gli amici, che viene spesso a trovare. Gli appuntamenti immancabili, come gli eventi benefici legati al “Gulla”, il ritrovare le persone che hanno accompagnato la sua crescita e la sua maturazione. Una passione viscerale per il calcio e lo sport, che l’ha portato a vestire per un tratto i colori della Juventus giovanile, ma quando parla della sua esperienza da atleta i ricordi più belli sono legati ai successi con il Valleversa e all’esperienza a Canelli. A trentadue anni è un manager sportivo di successo, colui il quale, dietro le quinte delle star, si occupa della gestione finanziaria del patrimonio dell’atleta e di molti altri aspetti extra-campo.
Davide, un percorso, il tuo, iniziato con l’Università fra Torino e Londra, per poi intraprendere una straordinaria avventura australiana…
«Esatto, ricordo ancora come in poche ore arrivò quella proposta irrinunciabile. A Londra ricevetti la telefonata del fratello di Alex Del Piero, Stefano, con cui esisteva da tempo una collaborazione, che mi proponeva di affiancarlo come maneger nell’avventura a Sidney. In un’ora feci i bagagli e presi l’aereo. Fu una bella avventura di due anni, impegnativa e gratificante».
L’arrivo di Del Piero in Australia agì certamente da volano per lo sviluppo del calcio in quelle zone. Immagino che venisse visto come una divinità…
«Riuscimmo a far crescere enormemente l’attenzione verso il calcio anche grazie alle massicce comunità italiane, inglesi e dell’Est Europa che risiedono in Australia. Ovviamente Alex era una delle stelle assolute, ricordo bene che una famiglia di Perth chiamò il figlio Alessandro Del Piero in suo onore. A Sidney hanno anche creato un panino a lui dedicato, e sono solo alcuni esempi di quanto fosse amato. In Australia, ma in generale in molti Paesi asiatici i campioni italiani del calcio anni Novanta sono icone assolute. Faceva allenamento in una struttura simile a un circolo d’elite dove giocavano la squadra di calcio e quella di rugby. Poteva capitare di imbattersi a pranzo nella struttura in Del Piero, ma anche in Sonny Bill Williams, mitico campione degli All Blacks».
Articolo completo nell’edizione di martedì 26 maggio, consultabile anche in digitale