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Furlanetto stringe la mano a Pascolati
Sport

Diego Furlanetto, il nuovo presidente del Città di Asti

Il massimo dirigente: “Serietà e professionalità requisiti fondamentali”

Diego Furlanetto nuovo presidente

In Serie A2, con la consapevolezza di affrontare un campionato ricco di insidie, ma con grande voglia di crescere e diventare un riferimento del panorama nazionale. Il Città di Asti, vincitore dei playoff di Serie B di calcio a 5 l’anno passato, vuol continuare a stupire e, con un roster ricco di conferme e forte degli innesti preziosi di Siviero, Itria, Scianna e del pivot Cano, scalda i motori in vista della nuova stagione. La grande novità per il sodalizio locale è la decisione di affidare la presidenza a Diego Furlanetto, titolare di Asti Lattoneria, uomo da sempre legato al calcio e al futsal, prima da atleta, poi da dirigente. La società astigiana ha deciso di assegnargli all’unanimità il massimo incarico, un ruolo di responsabilità che conferma la stima che il club nutre nei confronti dell’imprenditore.

Presidente, iniziamo parlando della scelta di collaborare con l’Orange Futsal, un segnale forte verso la città…
«Sono molto fiero di questo storico accordo, l’Orange Futsal vanta dirigenti e allenatori di altissimo livello, che porteranno il nostro settore giovanile a standard di gran valore. Ne saranno di sicuro la prova il talento Itria e le qualità di Scianna, i nostri due volti nuovi».

Durante la presentazione del Città di Asti il sindaco Rasero ha confermato la volontà di costruire il nuovo palazzetto in piazza d’Armi. Come valuti questa decisione?

«Non mi esprimo mai sulla politica, dalle frasi di Rasero è uscita la notizia di un futuro palazzetto da 2.500 posti e ciò dev’essere lo stimolo per lo sviluppo dello sport locale, dove possano esserci edifici che uniscono calcio, futsal, tennis e altre discipline. Mi piacerebbe che anche Asti avesse una cittadella dello sport, che permettesse così alla città di Alfieri di risalire a livello di classifiche nazionali».

Ora sei il presidente della massima realtà del futsal locale…
«Da giocare sono passato a consigliere e sponsor, dopo la promozione mi è stato chiesto di ricoprire il ruolo, ci ho pensato, mi hanno votato tutti anche se non ho mai ricoperto incarichi dirigenziali se non nel campo del lavoro, con Asti Lattoneria e altri progetti, ma non mi spaventa, perché sono abituato a dirigere aziende. Se ho accettato è per dare una mano a Bruno Scavino, ultimo baluardo importante per Asti, uomo di sport e sani principi, col Canelli SDS farà sicuramente bene. Ho accettato per aiutare il presidente uscente Riccardo Averna, attuale vicepresidente e uomo che si fa in quattro per il Città di Asti, Roberto Formiglio, un professionista e amico, Paolo Lasagna, che fu mio presidente, Gianfranco Lotta, con cui ho giocato a calcio a 11 (e facevo più gol). Il coach mi ha allenato nel calcio a 5, insieme abbiamo vinto e perso, ma ce la mettevamo sempre tutta, senza rimpianti. Gianfranco è l’allenatore e il perno di questo progetto. Infine se ho accettato la presidenza è grazie a un amico imprenditore, Massimo Picollo, che si è unito subito al direttivo per far sì che questa società faccia bene e ambisca sempre a qualcosa di più».

Parteciperete a un girone che vi porterà in giro per l’Italia, anche in Sardegna. Un impegno tosto, anche economicamente…
«Ci metterà alla prova, perché, viste le trasferte, sembrerà di giocare il campionato di massima serie, è una A2 con difficoltà da A. Sognare non costa molto, la A non è poi così lontana, con i nostri giocatori, che fondano su solide basi di gruppo, con veterani come Maschio e Tropiano, Fiscante, Fazio, Banzato, Celentano, Mendes, Negro, Buoanani e Ongari abbiamo un bel team. Sarà compito loro mostrare serietà e professionalità, virtù imprescindibili per ottenere grandi risultati».

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