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Da sinistra Larissa Ramazanova, Bielorussia, prima classificata, Annarita Sidoti, terza, e Rossella Giordano, durante la 10 chilometri di marcia alle Universiadi di Catania del 1997 (AP Photo/Massimo Sambucetti)
Sport

Fabrizio Marello, atleta di qualità, grande forgiatore di stelle

Guida l’olimpionica Alice Sotero e Jido Ed Derraz, oltre a molti altri talenti astigiani

Fabrizio Marello, atleta di qualità, grande forgiatore di stelle

Pensi a Fabrizio Marello e sport è il primo termine che viene alla mente. Da atleta prima, da trainer poi. Nel pentathlon ha seguito in prima persona atleti del calibro di Alice Sotero, Francesca Gandolfo, Nicole Campaner e Andrea Pucciarello, tutti azzurri nelle varie categorie. Nel triathlon porta alla ribalta Gabriele Roggero, azzurro ad europei e mondiali e argento a squadre agli europei Juniores nel duatlhon. Nell’atletica, suo vero amore, le soddisfazioni più grandi con Ed Derraz, Choury e altri atleti di grande livello più volte azzurri in occasioni di mondiali ed europei e vincitori di titoli nazionali.
Ha prima collaborato con Sandro Damilano e poi seguito in prima persona Rossella Giordano, con cui tra il ‘98 e il ’99 ottiene il record del mondo nella 20 km in pista e la medaglia d’argento alle Universiadi di Catania.
Da 3 anni segue nuovamente l’olimpionica Alice Sotero nella corsa. Scopriamo da vicino il personaggio.
Partiamo dall’attualità, come stai vivendo questo particolare momento e come lo stanno vivendo i tuoi atleti?
«Per via di questa emergenza sanitaria abbiamo dovuto stoppare tutte le attività di allenamento al Campo. Personalmente questo periodo mi ha portato ad apprezzare maggiormente il privilegio assoluto di fare il lavoro di insegnante: adesso che a scuola non si può andare capiamo quanto sia importante nella vita dei nostri ragazzi, dei loro genitori e di noi insegnanti».
Cosa può fare un allenatore in questo momento soprattutto dal punto psicologico? Cosa riescono a fare in questi giorni?
«I miei ragazzi stanno cercando di allenarsi per quel che riescono tra un’ordinanza e l’altra, un pò come per la scuola, a distanza. Questa per tutti sarà una grande prova di responsabilità e maturità. Cerchiamo di gestire le diverse dinamiche via whatsapp, ma ovviamente non è la stessa cosa. Con Alice Sotero (atleta di interesse nazionale) invece abbiamo le autorizzazioni, ma nonostante questo durante un allenamento al campo ci hanno mandato la Polizia Locale: questo per il clima che si è venuto a creare».
La grande diatriba nazionale di questo periodo è stato l’attacco ai “runner”. Cosa ne pensi di questo e delle scelte del governo? Cosa pensi anche dell’assenza delle federazioni (FIDAL su tutte) che non si sono espresse su questo tema?
«Penso che i politici di riferimento siano stati particolarmente poco equilibrati e coerenti nel tentativo di far passare il messaggio, certamente giusto, della necessità di stare a casa. Ho sentito esternazioni singolari non supportate da evidenze scientifiche.
Per il ministero della salute fare sport è uno dei fondamenti (pure in questo momento, con le dovute precauzioni): se dobbiamo fare dei sacrifici, come è giusto che sia, allora è opportuno che li facciano tutti: runner, passeggiatori, proprietari di cani, ma anche i fumatori per esempio.
Sembra incredibile come si è pensato di limitare l’attività fisica, ma non che rimanere in coda al supermercato tra fumatori è ben più pericoloso dal punto di vista del contagio rispetto ad una corsetta solitaria: il fumatore oltre ad arrecare danno a sé stesso impegnando il proprio sistema immunitario, arreca danno agli altri veicolando sostanze nocive tra cui il virus.
E’ singolare poi che non si sia pensato a come consigliare la popolazione sul supporto al proprio sistema immunitario, penso agli effetti positivi della Vitamina D.
L’assenza in questo caso delle federazioni dimostra la mancanza nel mondo sportivo di dirigenti capaci di confrontarsi seriamente, con argomenti e contenuti, con i vertici politici ed amministrativi dello Stato.
È degli ultimi giorni la decisione di posticipare di una anno le Olimpiadi. Cosa pensi di questa scelta (che ritengo inevitabile) e come si ripercuote sugli atleti?
«Mi trovi ovviamente d’accordo con il posticipare le Olimpiadi vista la situazione globale. Per gli atleti, dopo un iniziale smarrimento generale, credo sia una questione personale. Nel nostro caso con Alice Sotero la vogliamo vedere come una opportunità in più per approfondire alcune situazioni tecniche e psicologiche su cui stavamo lavorando. Per altri, specie per gli atleti a fine carriera o con problemi di salute è sicuramente una cosa negativa dovere allungare di un anno un ciclo di preparazione così impegnativo. Sotto il profilo personale, invece, questo posticipo spero mi possa dare la possibilità di vedere tornare in gara Alex Schwatzer del quale seguo con interesse la preparazione e le vicende giudiziarie vista l’amicizia ed il rapporto che ho con Sandro Donati che lo segue da vicino.
Alex rappresenta per me il termine Sport: se dovessi spiegare che cos’è lo Sport, racconterei la sua storia nella verità delle sue declinazioni di talento, dedizione, professionalità ma anche di corruzione, inganno, complotto e vergogna».

Michele Anselmo

Articolo completo sull’edizione di martedì 7 aprile, consultabile anche in digitale

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