Giovani, fratelli e pronti a giocarsi fino in fondo questa stagione in formato ridotto. Gioele e Niccolò Zeggio, da Scurzolengo, stanno affrontando momenti diversi del loro percorso calcistico, ma li stanno vivendo insieme, da compagni di squadra. Domenica il loro Canelli SDS ha riposato. Un turno di pausa funzionale a preparare al meglio la prossima sfida in casa dell’Olmo e in generale la corsa alla Serie D. Non una maratona come gli altri anni, ma uno scatto sui 200 metri in cui, ci dicono, il gruppo crede fermamente di poter dire la sua.
Gioele, a poco più di vent’anni sei alla tua quarta stagione nel Canelli. Ricordi il tuo esordio?
«Sì, andavo per i diciotto anni e quell’anno al San Domenico ho fatto le mie prime dieci presenze. Ero entusiasta e mi sono detto che volevo vivere appieno quell’occasione. Devo ringraziare molto Dario Cimino che mi ha aiutato a dimostrare a mister Raimondi che cosa potessi valere. Almeno a dare l’idea che potessi essere all’altezza della categoria. Purtroppo la prima partita con la Cheraschese finì 0-4».
Negli ultimi mesi hai dovuto fare i conti con un infortunio. Ora come stai?
«In allenamento ho avuto un distaccamento del tendine estensore al terzo dito della mano destra. In pratica, l’ultima falange del dito era piegata in avanti. Sono stato operato a Milano, l’intervento è riuscito e il dito ora è tornato in perfette condizioni, ma ho ripreso a parare solo a metà gennaio».
Ora sta facendo il titolare Vassallo, da portiere come si gestiscono questi momenti?
«La società ha avuto modo di ingaggiare Brian che è uno dei migliori nella nostra categoria. A me comunque nessuno sta facendo mancare nulla sul lato umano, a cominciare dal nostro direttore responsabile Dario Calemme».
Come guardate a queste prossime otto partite?
«Questi lunghi mesi di stop non sono passati invano, sul piano umano ci conosciamo molto più di prima. Crediamo fortemente di poter fare bene».
Niccolò, sei alla tua prima stagione con i “grandi”. Ci racconti il tuo percorso giovanile e come sta andando ora a Canelli?
«Ho iniziato insieme a Gioele nel Valleversa prima e nell’Asti Calcio poi. Grazie a un provino sono riuscito a entrare nell’Alessandria partendo dai Giovanissimi FB. Ho giocato due anni in prestito a Chieri, perdendo una finale regionale con il Chisola, prima di tornare ad Alessandria nella Berretti. Quest’anno al Canelli SDS sto vedendo per prima cosa che il risultato fa la differenza, molto più che a livello giovanile. Ora poi in dieci partite dobbiamo giocarci tutto».
Gardano ti sta dando fiducia come mezz’ala. Che cosa ti chiede in particolare?
«Da centrocampista devo essere veloce di testa, lavorare molto sugli inserimenti e migliorare in zona gol. A inizio anno non ho mai giocato, a ottobre ho fatto anche il terzino, ma ora credo che il mister abbia trovato il posto in cui posso rendere bene».
Dove può arrivare il Canelli SDS?
«Siamo una buona squadra. L’obiettivo è la vetta e ce lo giocheremo con Asti, Albese, Corneliano e Pro Dronero».