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Il Giro d’Italia torna sulle strade del Monferrato

La corsa “rosa” percorre un territorio legato a grandi nomi della storia del ciclismo
Il Giro d’Italia 2024, presentato nei giorni scorsi, torna sulle strade del basso Monferrato, dove era già transitato nel 2021. La prima tappa partirà il 4 maggio dalla Reggia di Venaria Reale e dopo aver toccato Leinì, Volpiano, Brandizzo, Chivasso e Casalborgone, entrerà nella provincia di Asti, raggiungendo Berzano San Pietro, dove è posto il gran premio della montagna di quarta categoria, e scendendo poi a Castelnuovo Don Bosco, da dove imboccherà la provinciale per Moriondo, Andezeno e da lì salirà verso Superga e successivamente scalera l’impegnativo Colle della Maddalena. Il traguardo finale è a Torino.

La terra attraversata dalla corsa rosa è legata a famosi corridori

Castelnuovo dette i natali a Luigi Marchisio (1909-1992), corridore professionista dal 1929 al 1936. Nel 1928 era stato campione italiano nella speciale categoria degli “indipendenti”. Vinse il Giro d’Italia nel 1930, approfittando dell’assenza del campionissimo Alfredo Binda, vincendo due tappe. L’anno successivo fu terzo alla corsa rosa e nel 1932 partecipò al Tour de France classificandosi 26esimo. Non ottenne più risultati di rilievo e nel 1936 chiuse la carriera.

Di origini cocconatesi era Alberto Petrino (1885-1919), atleta di buon livello, distinguendosi sia nelle corse ciclistiche su strada che nelle gare in pista: nel 1909 corse il primo Giro d’Italia, classificandosi 12^ nella classifica individuale a punti e 3^ nel premio Weber riservato ai ciclioci che montavano pneumatici smontabili.

In sua memoria viene istituita, a partire dal 1922, la Coppa Petrino, gara ciclistica che si snodava lungo le strade tra Torinese e Astigiano.

Nel cimitero di Berzano riposa il campionissimo Nino De Filippis (1932-2010),la cui madre era originaria del paese; professionista dal 1952 al 1964, vinse 9 tappe al Giro d’Italia, 7 al Tour de France, 2 alla Vuelta, un Giro di Lombardia; nel 1961 fu secondo al campionato del mondo su strada disputatosi a Berna. Il Comune da tempo ha in progetto una intitolazione toponomastica in suo ricordo.

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