Una nuova avventura, per chi di scoperte, introspezione e curiosità fa il proprio credo. Stefano De Simone da quattro anni a questa parte ha scelto di dedicare sei mesi della sua vita alla scoperta del mondo e di se stesso. Classe 1991, ha sempre avuto come filo conduttore della sua esistenza l’amore per lo sport, che per certi versi lo porta a parlare una lingua universale e trasversale, quella del pallone, sia esso da calcio o da futsal, un mezzo indiscusso per legarsi alle tante persone conosciute lungo i suoi viaggi. Tra i record dell’atleta ex Orange e Fucsia Nizza c’è anche quello di essere stato il primo atleta bianco del New Boys, squadra calcistica di Zanzibar, oltre a quello di aver giocato a pallone con i monaci buddisti. E’ talvolta nella libertà che si assapora la vera essenza della vita e che si pesa l’essenza delle necessità primarie, come un semplice bicchiere di acqua, ed è questo l’input che ha motivato l’ultima iniziativa di De Simone. Stefano ha avuto modo di conoscere lungo il suo percorso da globetrotter Sefora Motta, CEO e fondatrice dell’associazione HPS, capace in 5 anni dalla nascita di costruire quattro pozzi d’acqua e una scuola in Tanzania, cambiando la vita a migliaia di persone.
«Per costruire un pozzo in Tanzania con la trivella e andare a centinaia di metri serve un investimento decisamente costoso, intorno ai 13.000 euro – racconta Stefano – Insieme a lei ho quindi pensato di organizzare un trekking benefico sul Kilimanjaro: tutto quello che ricaviamo da questa avventura andrà direttamente alla costruzione di un pozzo. Se saremo in dieci ad andare riusciremo a cambiare la vita a una comunità di almeno 3.000 persone che a oggi bevono acqua sporca dagli stagni».
Il treekking si svolgerà dal 20 al 26 settembre e chiunque può partecipare a un evento caratterizzata da filantropia e avventura.
Per avere informazioni sull’iniziativa si può contattare il 349/6435791 oppure scrivere a stefano7.1991@gmail.com.