Medaglia di bronzo e cintura nera nella categoria di peso fino a 52 kg per l'astigiana Irene Boccia ai Campionati Italiani Cadette a Ostia Lido domenica. Dopo due anni di sorte avversa, in cui
Medaglia di bronzo e cintura nera nella categoria di peso fino a 52 kg per l'astigiana Irene Boccia ai Campionati Italiani Cadette a Ostia Lido domenica. Dopo due anni di sorte avversa, in cui l'atleta si classificava in tutte le maggiori gare in Italia mancando quella più importante, finalmente fa suo uno dei riconoscimenti più prestigiosi salendo sul quel podio tanto sognato. Presenti in gara anche le sue compagne di palestra Silvia Pellitteri, Sabrina Mariotto e Aurora Musacchio ad animare una gara fra le più ricche di partecipanti (quasi 400 le atlete in gara).
La Boccia, in una categoria con ben 69 atlete pronte a darsi battaglia, non ha un percorso facile, e fin dal primo incontro deve guadagnarsi il passaggio allo step successivo dando fondo a tutte le sue risorse. Due friulane nei primi due incontri, poi la piemontese Amatuzzo e la ligure Capossela la conducono fino alle porte della finale. Qui se la deve vedere con la lombarda La Gamba in un incontro discutibile dal punto di vista arbitrale che ammonisce più volte l'atleta astigiana, negandole l'accesso alla finale maggiore. Pur con rammarico, la "nostra" si prepara all'altra finale che le spetta di diritto, quella valida per il terzo o quinto posto. Incontra e sconfigge la vincitrice dei Campionati Italiani Esordienti dello scorso anno senza farsi prendere dall'ansia di un podio che vede vicinissimo e amministrando bene il vantaggio di Yuko. Con il podio la Boccia conquista anche la cintura nera, che spetta di diritto solo ai primi tre classificati nelle rispettive categorie di peso, e il gagliardetto da cucire sul judogi che la laurea "Atleta della Nazionale Cadetti".
Esordio di tutto rispetto quello di Silvia Pellitteri, nella stessa categoria di peso della Boccia, che vince di prepotenza i primi tre incontri per ippon. Al suo primo anno nella nuova categoria, Silvia non si fa prendere da timori reverenziali rispetto alle avversarie più quotate e si presenta agguerrita e pronta a vendere cara la pelle. La ferma un'altra piemontese ai quarti di finale e poi l'emiliana Balanuta ai recuperi, assestandola al 9° posto della classifica finale sulle 96 judoka della categoria.
Non riesce ad imporsi invece Sabrina Mariotto nella categoria più numerosa dei 57 kg con ben 93 atlete in gara. Sembra condurre bene il combattimento e tutto fa sperare nel passaggio al turno successivo, ma l'avversaria laziale Cungi la sorprende a terra in uno strangolamento. Non riesce a confermare il podio dello scorso anno Aurora Musacchio, che nel peso fino a 70 kg trova al primo incontro la fortissima Luri Meret che andrà poi a vincere la categoria. Solo uno shido per uscita dal tatami decreterà la sua sconfitta contro la veneta Girardini al primo incontro di recupero.
Cristina Cirillo, stanchissima, commenta così: «E' stata una gara molto tesa e molto lunga, resa ancora più difficile dall'altissimo numero di partecipanti che poteva compromettere e falsare qualsiasi risultato. Sono contenta per Irene che aspettava questa medaglia e soprattutto questa cintura nera da troppo tempo. Brava Silvia che non si è fatta cogliere da quell'emozione che invece ha bloccato Sabrina, alla sua prima finale nazionale. Sono giovani e talentuose, mi aspetto molto da loro».