Ivan Zanettin Romero, talento astigiano del volley nato nell’Isola Margarita
Dal Venezuela ad Asti, per poi viaggiare dal Nord al Sud dell’Italia. La storia del percorso sportivo di Ivan Zanettin Romero è di quelle che meritano di essere raccontate: l’amore per la pallavolo, le qualità atletiche tipiche dei figli del Sud America, la gioia di conoscere il mondo, e l’Italia, grazie, e attraverso, lo sport. Lo incontriamo a Baldichieri d’Asti, per una parentesi estiva lavorativa al fianco di papà Valter, titolare, con la compagna Denise, della Trattoria La Stazione, una location di culto per chi ama la buona carne. E’ però un semplice “pit stop” affettivo, in attesa di trasferirsi in Puglia, per la nuova avventura agonistica in Serie B, nel Casarano.
Ivan, talento astigiano della pallavolo con sangue sudamericano: come nasce il tuo percorso nel volley?
«Inizia per caso, a 13 anni, dopo aver giocato a calcio in Venezuela. Ero alto 1,78 e a scuola sono entrato a far parte della Joel Rojas, vincendo a 17 anni il titolo statale a Yaracuy, oltre che quello di miglior giocatore del torneo. Mi sembrava di essere al vertice, invece di strada da fare ce n’era ancora parecchia».
A 17 anni ti sei trasferito in Italia…
«Esatto, e ho realizzato di quanto ancora dovevo migliorare a livello tecnico. Alle capacità di elevazione andavano abbinate le abilità nel gioco, e migliorai passo dopo passo, iniziando il mio percorso nell’Hasta Volley. Settore giovanile e qualche allenamento con la B2; ringrazio coach Oriana Arduino per l’opportunità».
Nel 2016 iniziasti invece il percorso lungo l’Italia, in settori giovanili di prestigio…
«Conobbi Paolo Bongiorno, mio attuale procuratore. Svolsi alcuni test con società blasonate, come Milano e Modena, ed entrai a far parte del settore under dei “canarini”. A Modena studiavo e facevo sport, trovando accanto a me gli idoli di quando ero bambino».
Intervista completa sull’edizione di venerdì 4 settembre