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Sport

La Marca sbanca il Palasanquirico:
Orange fuori, sfuma il sogno scudetto

Di fronte a 1500 spettatori l'Asti Calcio a 5 lotta con cuore e grinta, colpisce tre legni e si arrende alla corazzata veneta. Si conclude un campionato vissuto da grandi protagonisti..

Fine del sogno, purtroppo. Gli orange del futsal concludono la stagione in lacrime per una sconfitta amara contro la Marca tra le mura amiche. Tre a due lo score, dopo 40' ricchi di pathos di fronte a un pubblico da record: 1500 spettatori. Dopo aver vinto lo scudetto un anno fa sulla panchina della Luparense, Julio Fernandez ora se lo giocherà così su quella della Marca.

Proprio contro il suo passato: i trevigiani compiono una grande impresa al Palasanquirico eliminando l’Asti di Tabbia, che lascia la panchina degli orange senza giocare la finale, nonostante i piemontesi avessero i favori del pronostico. Nei padroni di casa, fuori Cavinato, Dias, e Marquinho; Fernandez, invece, non ha l’infortunato Wilhelm.

Primo pericolo sventato da Miraglia su conclusione di Corsini, con il portiere trevigiano che dice di no anche al colpo di tacco di Lima. Lo stesso numero 3, servito da Fortino, colpisce in pieno la traversa. La Marca, però, è letale, e trova il gol al primo vero tiro in porta: rimessa laterale di Duarte e destro improvviso di Bertoni che non lascia scampo a Kiko. Neanche il tempo di riorganizzarsi, che l’Asti subisce la seconda rete: la segna Duarte, che si fa appoggiare il pallone da Follador e scaglia il pallone all’incrocio. Nel finale di primo tempo, l’Asti prova ad alzare il ritmo, ma non riesce a scardinare la difesa trevigiana.

Al rientro dagli spogliatoi, è un altro Asti: l’imprecisione e una grande parata di Miraglia su Vampeta, però, tengono la Marca sul doppio vantaggio. Lo stesso Miraglia viene salvato dalla traversa su Corsini, risponde alla grande su Vampeta ma non può nulla sul colpo di tacco sotto misura di Fortino, che scatena il Palasanquirico e riapre la partita.

Miraglia tiene la Marca in vantaggio superandosi su Garcias. Marca che, a 8’15’’ dalla fine, ha già cinque falli: diventano sei al 13’ (Follador su Fortino, a otto metri dalla porta), tiro libero di Patias e palla che, deviata da Miraglia, scheggia il palo. Altro fallo di Duarte su Vampeta e altro tiro libero per l’Asti: calcia ancora Patias, ma stavolta la battuta finisce alta. Tabbia rischia Lima portiere di movimento, ma viene immediatamente punito: errore di Garcias e 3-1 a porta vuota di Follador.

L’Asti insiste, trova il 3-2 con Patias ma nell’ultimo minuto sbatte contro il muro della Marca, che può festeggiare la quarta finale consecutiva. Per l'Asti solo amarezza e, con mister Tabbia che lascia la panchina, è già tempo di pensare al futuro.

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