Dopo la decima vittoria ottenuta nel 2015, ed attesa per ben nove anni, è arrivata subito lundicesima per la Vittorio Alfieri che, anche se solo nel finale di gara, è riuscita a piegare la
Dopo la decima vittoria ottenuta nel 2015, ed attesa per ben nove anni, è arrivata subito lundicesima per la Vittorio Alfieri che, anche se solo nel finale di gara, è riuscita a piegare la resistenza della Pam Mondovì e del Dragonero di Caraglio. Una edizione, questa 42a della 24×1 ora, particolarmente combattuta, come raramente se ne sono viste in passato, con cinque squadre a contendersi il successo e alternarsi in testa, fino a metà della 22a ora quando i biancoverdi sono riusciti a prendere il comando portandolo fino alla fine. Lo spettacolo al vertice, con questi continui cambi in testa, ha reso ancora più sentita la gara da parte degli appassionati, con previsioni che man mano venivano disattese, creando quella suspance che fino alla fine ha tenuto viva la manifestazione, oltre che per la vittoria anche per il podio, con la Dragonero che riusciva a staccare la Brancaleone e a resistere allattacco del Borgaretto, il tutto in solo 800 metri di differenza.
Soddisfazione in casa Alfieri anche per i chilometri corsi ungo le 24 ore, 374,010, chilometraggio che da 12 anni la società biancoverde non realizzava e ben 5 in più della passata edizione, quando gli astigiani vinsero con 369 km.
Sicuramente la grande sorpresa è stata la prova della PAM Mondovì, che oltre a tenere la testa per buona parte della gara, e chiudere al secondo posto, faceva registrare il proprio record di oltre 17 km, salendo sul podio per la prima volta. Terzi i Draghi di Caraglio, che si confermavano formazione di alto livello con i 368,618 km corsi, e che alla fine della gara annunciavano per il 2017 di tentare di schierare una formazione in grado di tornare al successo.
Tra le formazioni interamente femminili al via (tre) a imporsi, come ampiamente da programma, è stata la Bracalone femminile, brava a migliorare di pochi metri il loro record provinciale ottenuto lo scorso anno, riuscendo ad abbattare abbondantemente il muro dei 300 km (309,416 km). Seconda posizione per le girls della Ferrero Alba con 287,465 km, mentre all terzo posto chiudeva la Vittorio Alfieri con 263,019 km. A livello individuale la miglior prestazione andava a Gabriele Gagliardi (Brancaleone) con 17,906 km, davanti a Massimo Galfrè (Dragonero) con 17,444 e Albano Rudy (Borgaretto) 17,295 km. Al femminile podio tutto targato Brancaleone con Elisa Stefani che faceva realizzare una prestazione di alto contenuto tecnico con 16,307 km, davanti a Irene Baccelliere, 15,007 km, e Sabrina Caviglia, con 14,677 km.