Una scelta apparsa quantomeno "originale" a prima vista. E invece, forse per una sorta di premonizione, l'Asti ha giocato d'anticipo vestendo il "grigio" della tanto
Una scelta apparsa quantomeno "originale" a prima vista. E invece, forse per una sorta di premonizione, l'Asti ha giocato d'anticipo vestendo il "grigio" della tanto odiata, calcisticamente (e non solo), Alessandria. Un azzardo? Non proprio viste le recenti scelte del Governo di accorpare le due province, unendo geograficamente quella che a livello sportivo resterà per sempre una forte rivalità.
Ma non si può affermare che il nuovo colore delle magliette stia portando fortuna ai biancorossi: nella sfida interna di domenica persa contro il Santhià (0-1) si sono sprecate le occasioni per passare in vantaggio e le decisioni della terna arbitrale senese sono apparse spesso fuori luogo e a favore degli ospiti. Insomma, questo grigio agli astigiani non va proprio a pennello.
L'unico augurio possibile è che, per i galletti, sia l'inizio di un'emulazione non solo stilistica ma anche dei risultati ottenuti dai "cugini", che sul campo, negli ultimi lustri, hanno sempre viaggiato con una marcia in più.
Stefano Ghidella